A Fiume sembrava cosa fatta la collocazione delle targhe bilingui all'entrata in città, un segno tangibile di multiculturalismo che quest'anno vedrà il capoluogo quarnerino "Capitale europea della cultura". Le tabelle, si era detto, sarebbero comparse con la cerimonia d'apertura del progetto, ossia, prima del primo febbraio, e invece la tabella, all'entrata della città, con la scritta Fiume accanto a Rijeka slitta a primavera, eppure solo poco tempo fa il sindaco Vojko Obersnel aveva assicurato che la loro disposizione sarebbe stata fatta a breve. Per saperne di più abbiamo sentito Moreno Vrancich presidente dell'Assemblea della Comunità degli Italiani di Fiume.

"Innanzitutto non sappiamo cosa voglia dire 'a breve'. Hanno detto che le collocheranno a primavera e quindi forse per il Sindaco vorrà dire fra qualche mese. Scherzi a parte, non sappiamo il motivo del rinvio. Probabilmente sarà qualcosa di simile a quanto accaduto per le tabelle con gli odonimi, poi posizionate nel centro storico. Quindi ci sarano dei motivi di carattere tecnico, però sinceramente, in questo caso, non so cosa ci voglia a produrre delle tabelle metalliche. Da un punto di vista tecnico dovrebbe essere molto facile, quindi veramente non sappiamo e non ci è stata comunicata nessuna motivazione di qualunque tipo per spiegare il rinvio".

Potrebbe francamente sembrare uno scherzo di carnevale, magari di cattivo gusto?

"Non lo so. Sta di fatto che se le posizionano ad aprile e restano fino a dicembre il periodo diventa corto. Per noi è importante il simbolismo. È importante che ci siano anche per un periodo breve. Così inizia a perdere un po' il senso. Non capisco perché non si potevano mettere il primo febbraio in concomitanza con la cerimonia di di apertura di Fiume capitale europea della cultura".

Intanto, nei giorni scorsi, nell'ambito dell'iniziativa di ripristino degli odonimi storici in Cittavecchia, sono state montate quattro nuove insegne bilingui. Una grande conquista, d'altra parte le vecchie denominazioni delle vie e delle piazze erano rimaste italiane anche durante il periodo austroungarico. Sale così a una quindicina il numero di tabelle collocate. L'iniziativa, fortemente voluta e sostenuta dalla Comunità degli Italiani, è giunta più o meno a metà, dal momento che è previsto un totale di una trentina di tabelle, che dovrebbero venire collocate entro la fine dell'anno. Nel risponderci Moreno Vrancich presidente dell'Assemblea della Comunità degli Italiani di Fiume, si rasserena: Dovremmo arrivare a 31 entro la fine del 2020 e poi speriamo di non fermarci lì. Speriamo che negli anni successivi ne arrivino ancora, due all'anno andrebbero bene, basta che arrivino. Questo è un progetto che funziona sta andando avanti, la città ci comunica di volta in volta cosa hanno preparato per le tabelle con un mese di preavviso, poi noi valutiamo il lavoro svolto e avvisiamo se ci sono degli errori, come può capitare, ad esempio un apostrofo sbagliato, una doppia da qualche parte li correggiamo e quindi lavoriamo assieme per coronare il progetto”.
Un viaggio nel tempo, nel corso dei secoli, per avvicinare di più i più giovani, i turisti, ma anche ai nuovi abitanti di Fiume alla ricca storia della città e della presenza italiana in questo lembo di terra, conclude Vrancich. "Una cosa molto bella perché chiunque passi per la città, vede che sulle trentuno vie selezionate trenta avevano i nomi italiani durante il periodo austro-ungarico, mentre una soltanto è dedicata a un personaggio austriaco. Quindi ci si chiede: come mai questi nomi? La risposta è ovvia che la cultura italiana era di casa Fiume durante tutta la sua storia".

Corrado Cimador

Foto: radio Capodistria
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