"Un appuntamento ormai consueto che arriva a inizio estate", ha spiegato nel suo intervento introduttivo Raul Marsetič, direttore del CRS che ha annunciato per il prossimo autunno, così come fatto lo scorso anno, la presentazione pubblica sia degli Atti che dei Quaderni, questi ultimi in fase conclusiva. "Un grande impegno, siamo felici di riuscire a portare avanti da tanti anni un lavoro di questa qualità e speriamo di continuare così pure in futuro", ha detto tra le altre cose Marsetič prima di dare la parola a Rino Cigui che ha illustrato invece i contenuti raccolti nell'ultimo numero degli Atti. "Si compone di dieci saggi per un totale di 447 pagine; le tematiche sono varie e trattano dalla storia alla geografia, si parla di religione, di sanità, di dialetti", ha raccontato il ricercatore aggiungendo: "I contributi sono interessanti perché - in alcuni casi- attingono da fonti d'archivio che sono importantissime per uno studioso, ma anche da fonti orali che altrimenti andrebbero perdute".
Questo vale, ad esempio, per il saggio di Michele Grison sui toponimi del territorio di Costabona, Puzzole e del Briz, ma anche per quello di David Di Paoli Paulovich sull'avvento nel folclore istriano. Il volume presenta inoltre una ricerca di Matija Drandić sulla popolazione di Rovigno nel primo quarantennio del XVII secolo; la seconda parte sul ciclo della vita nella Parocchia di Dignano nel XIX secolo, di Lea Lešić Pustjanac, un'analisi dell'opera di Vincenzo Bernardino De Castro con particolare riferimento al suo ruolo di pedagogista e fautore della scuola popolare nella seconda metà del XIX secolo, elaborata da Aleksandro Burra e poi ancora uno studio di Davide Mastrovito sul terrazzamento istriano negli operati d'estimo del catasto franceschino. Da segnalare pure il saggio di Palmiro Bonini che, attraverso i Matrimonialia del vescovo Tomasini, analizza gli echi delle guerre con i turchi nelle ville del carso di Grisignana; quello di Sandro Cergna sui frammenti istrioti dal primo Quaderno di Giovanni Obrovaz e poi ancora quello dello stesso Cigui che questa volta analizza la sifilide e le malattie veneree in Istria tra il XVI al XX secolo.
Temi e argomenti storici interessanti, dunque, per questo numero degli Atti, che si definisce rivista di frontiera perché punto d'incontro non solo tra culture diverse ma anche tra storiografie diverse: italiana, slovena e croata", ha affermato Rino Cigui ed ha precisato: "Il CRS ha fatto sempre un po' da mediatore tra queste culture, tra queste storiografie; è aperto a qualsiasi confronto - come diceva il professor Radossi - tra uomini di buona volontà".
Sono quattro invece i temi affrontati nell'ultima edizione de La Ricerca, che parla della prostituzione nel primo dopoguerra a Rovigno, della mutilazione e marchiatura del corpo nell'Istria veneta, del medico di Visinada Remo Lombardi e dell'epidemia di scarlattina del 1924 a Pisino. Il valore della rivista - come ha spiegato Nicolò Sponza - è rappresentato pure dalle altre parti che la compongono: quella che illustra le ultime pubblicazioni e le attività del CRS e quella che promuove le più importanti acquisizioni librarie che vanno ad arricchire la biblioteca interna che - ricordiamo - vanta un patrimonio di oltre 50 mila volumi e che dal 1995 è Biblioteca depositaria del Consiglio d'Europa, specializzata in diritti umani e tutela delle minoranze. Da rilevare infine che sia l'ultimo numero degli Atti, sia quello de La Ricerca sono consultabili integralmente sulle pagine internet del Centro di Ricerche storiche di Rovigno.
Lionella Pausin Acquavita