Dove si troverà mai calle degli Ebrei? E calle chiusa San Cristoforo? Un mistero, con tutta probabilità, per i capodistriani di oggi, sia giovani che adulti.
A restituire un nome alle traverse della Calegaria - la via principale del centro - da tempo prive di una titolazione ufficiale propria, è l'operazione di recupero degli odonimi storici portata avanti dalla Commissione per la toponomastica del Comune sulla scorta dello stradario del 1905, la cosiddetta "lista Martissa", considerato il documento più rispettoso della storia e delle tradizioni locali in materia di titolazione di vie e piazze di Capodistria. Un primo lotto di targhe è stato posizionato nel 2017- 2018, adesso è la volta di un altro gruppetto di tabelle, la cui posa in opera è prevista per venerdì, quando verrà anche ricollocata la targa con l'antica denominazione di piazza Tito, ossia "Piazza del Duomo", detta popolarmente "Piassa". La primissima tabella a venir affissa sotto a quella ufficiale, e subito trafugata da ignoti.
"In questi anni il lavoro della Commissione non si è mai fermato, ma la procedura è complessa, e il Covid ci ha messo del suo", spiega il presidente Damian Fischer. "Siamo comunque riusciti a portare a termine anche questa seconda fase, che giungerà a compimento venerdì. La particolarità in questo caso è che restituiremo i nomi un tempo utilizzati per le vie traverse, calli, callette, calli chiuse della Calegaria. E sarà anche riposizionata la tabella in piazza Tito notoriamente rimossa - per questioni legate a una mancata comunicazione - due giorni dopo l'affissione. Oltre a due targhe in altrettante piazze che nella prima fase non sono state montate per motivi tecnici".
Resta poi in questo progetto importante per l'identità della città una terza fase, peraltro già avviata, che prevede il posizionamento di un'ulteriore ventina di targhe recanti gli odonimi storici e laddove presenti anche le denominazioni dialettali: interesseranno vie principali e rive cittadine.
Ornella Rossetto