Foto: Radio Capodistria/Cusma
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Si chiama AMICA, acronimo sia italiano che croato di Antifascismo: museo, interpretazione e Centro di archiviazione quello che nelle intenzioni dei promotori dovrebbe essere il futuro museo istriano dell’antifascismo. E i promotori sono lo storico Milan Radošević, la presidente dell’Unione della Associazioni antifasciste dell’Istria Ada Damjanac e il primo antifascista di Pola Boris Siljan che hanno inviato alla Regione nonché alle Città e Comuni della penisola istriana una lettera nella quale chiedono appoggio alla loro iniziativa. Il museo, dicono, dovrebbe dare il giusto valore al contributo degli Istriani alla vittoria sul nazifascismo mettendo pure in luce quelli che vengono definiti aspetti poco conosciuti dell’epoca vale a dire le foibe. Il nuovo museo, si aggiunge, sarà pure la risposta al crescente irredentismo e alla relativizzazione dei crimini nazifascisti. Il secondo museo, quello della città, dovrebbe presentare gli ultimi due secoli di storia di Pola, trascurati dagli altri musei. Il riferimento va al percorso del cantiere navalmeccanico Scoglio Olivi fondato in epoca austroungarica nel 1856, al patrimonio industriale generale di questo periodo, ai grandi eventi nel campo dell’arte e della cultura in genere, alla scuola, al mondo dello sport, all'antifascismo e alla Guerra d'indipendenza. Come ubicazione del museo si parla di uno dei più belli edifici di arte moderna in città. Quello della posta centrale costruito nel 1935 su progetto dell'architetto italiano Angiolo Mazzoni, autore inoltre della Stazione Termini di Roma.

Valmer Cusma