Il responso dello studio X-BRAIN è stato presentato oggi presso il Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria. Questo progetto, parte dell'iniziativa Interreg Italia-Slovenia, coinvolge diverse istituzioni, tra cui il Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria, il Reparto di Neurologia dell'Ospedale Generale di Isola, la Clinica Neurologica dell'Ospedale di Cattinara di ASUGI e l'Università di Trieste con il Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute. Il progetto, denominato "Network per la cooperazione transfrontaliera finalizzata alla riabilitazione del paziente post-ictus con tecnologie innovative", ha come partner associati il Ministero della Salute Sloveno e la Direzione Centrale Salute, Politiche Sociali e Disabilità della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Questa collaborazione sottolinea l'importanza della cooperazione tra istituzioni in territori bilingui e di confine.
L'obiettivo del progetto è migliorare i protocolli riabilitativi motori e neuro cognitivi e condividere le conoscenze nella regione transfrontaliera. Si propone di introdurre nuove tecnologie e protocolli innovativi negli ospedali per prevenire gli effetti negativi dell'allettamento durante il ricovero ospedaliero post-ictus. Lo studio mira a identificare le conseguenze motorie, metaboliche e neuro cognitive dell'inattività fisica e sviluppare terapie mirate, incluse quelle fisiche, nutrizionali e di brain-training per contrastare tali effetti.
Entusiasta, il professor Rado Pišot, direttore del centro di ricerca scientifica di Capodistria, ha esordito: "Siamo già entusiasti dei risultati ottenuti dopo la prima parte del progetto e stiamo elaborando i protocolli per assistere i pazienti dopo l'ictus. Siamo convinti di avere successo nella loro riabilitazione. Collaboriamo da oltre 25 anni con vari istituti italiani, in particolare con l'Università di Udine, Trieste, Pavia, Roma e Padova. Con quest'ultima, in particolare, stiamo sviluppando la ricerca in materia di riabilitazione. Potrei dire che non si tratta solo di una collaborazione tra due paesi, ma di una collaborazione fruttuosa tra amici."
I risultati dello studio hanno servito e serviranno per sviluppare e allestire nei reparti neurologici degli ospedali di Trieste e Isola le cosiddette "active rooms", dotate di tecnologie d'avanguardia per la riabilitazione precoce motoria e neuro cognitiva dei pazienti colpiti da ictus immediatamente dopo la stabilizzazione clinica. Fondamentale è anche la nutrizione, come ha spiegato Gianni Biolo, direttore della Clinica medica di Cattinara, specializzato in nutrizione clinica e endocrinologia: "I risultati del nostro studio mostrano che oltre al mantenimento di un'alimentazione normale, questa alimentazione speciale che abbiamo individuato potrebbe effettivamente beneficiare i pazienti. Nei prossimi mesi e anni lavoreremo proprio per implementare questi risultati nella terapia corrente. L'obiettivo è quello di beneficiare qualsiasi paziente che abbia una malattia acuta e che necessiti di sette, dieci giorni di ricovero."
Il progetto X-BRAIN ha contribuito a definire i migliori interventi terapeutici per prevenire le conseguenze negative motorie e metaboliche. I risultati dello studio, oltre a interessare direttamente i pazienti con ictus cerebrale in fase riabilitativa, forniscono indicazioni anche per prevenire gli effetti negativi fisici, metabolici e cognitivi di altri pazienti costretti a periodi di media e lunga degenza, come illustrato dal Professor Marco Narici, docente presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università degli Studi di Padova: "I risultati delle nostre ricerche hanno entusiasmato l'Agenzia Spaziale Italiana, che ha deciso di finanziare uno studio in collaborazione con l'Ospedale di Isola per il 2025. Pertanto, questi risultati hanno un impatto internazionale."