Non è una semplice fusciacca come si pensava in un primo momento, ma una copia della Sacra Sindone, quella rinvenuta nel sarcofago di Santa Cordula. Lo hanno confermato gli studi e la prova determinante sono le dimensioni uguali all'originale: 4 metri e mezzo per 1,43. Nello stesso sarcofago è venuto alla luce il teschio di San Uberto, patrono dei cacciatori. Della sensazionale scoperta ha parlato ai giornalisti il parroco della Chiesa parrocchiale di San Biagio a Dignano, don Marijan Jelenić.
“Abbiamo toccato le cose non toccate da nessuno per oltre 200 anni. Adesso sappiamo con sicurezza che disponiamo delle reliquie di 300 santi, quindi 3 corpi non decomposti, i corpi di 10 santi con piccole parti non decomposte 7. Trattandosi questi ultimi di corpi non imbalsamati, possiamo dire trattarsi di un miracolo che perdura nel tempo. Su questo patrimonio abbiamo preparati una monografia che dopo la presentazione in marzo sarà a disposizione dei lettori. Penso che abbiamo fatto una cosa meravigliosa, il lavoro del secolo”.
Il teschio di San Uberto come pure la copia della Sacra Sindone che verrà accuratamente restaurata arricchiranno il già notevole patrimonio sacro della chiesa di San Biagio. Esso venne portato a Dignano oltre 200 anni fa dal pittore Gaetano Gresler, membro dell'Accademia reale delle belle arti di Venezia, per salvarlo dalla furia distruttrice dei francesi. E una volta giunto nella cittadina, allo stesso artista venne affidato l'incarico di decorare la chiesa parrocchiale.
Valmer Cusma