"Il calo registrato nei primi 20 giorni del mese non compromette i risultati complessivi". Così il direttore dell'ente turistico regionale Denis Ivošević che smentisce categoricamente l'opinione di un agosto al di sotto delle aspettative. "Possiamo ritenerci soddisfatti, molte cose sono cambiate in questo primo anno post pandemico che per parametri economici, commerciali, sanitari e di mercato non può venire confrontato con quelli precedenti", ha affermato Ivošević che ha puntato invece sui dati positivi registrati da gennaio in qua con un più 4 per cento negli arrivi e un più 2 nei pernottamenti. Nei primi otto mesi gli alberghi, ad esempio, hanno segnalato una crescita del 5 per cento a conferma che le strutture di alta categoria tengono bene. "L'Istria si sta profilando sempre più come destinazione da visitare tutto l'anno, con rilevazione di cifre importanti nella bassa e media stagione", ha detto il direttore dell'ente per il turismo regionale che non ha mancato di segnalare un altro fenomeno: quello dell'affitto di appartamenti privati non registrati per attività turistica. "In Istria, in queste strutture definite non commerciali ci sono almeno 500 mila posti letto e quasi la metà non evidenzia alcuna presenza", ha detto Denis Ivošević. Della stessa opinione pure Željko Kukurin, responsabile della Valamar, la più grande catena di alberghi e resort del paese. "Risulta pieno solo il 12 per cento delle 250 mila posti letto non commerciali", ha detto Kukurin che ha fornito dati diversi aggiungendo come in Istria attualmente soggiornano dai 500 ai 600 mila turisti, numeri che stanno mettendo a dura prova le infrastrutture cittadine, viarie, gli impianti elettrici, i collegamenti internet e in genere la sostenibilità della regione. Comunque, per quanto riguarda il calo ad agosto questo viene imputato pure all'aumento dei prezzi e alla concorrenzialità di altri paesi del mediterraneo. Interessante poi che via sia una diminuzione del 10 per cento nei pernottamenti dei turisti tedeschi mentre c'è un aumento del 6 per cento di quelli sloveni.

(lpa)

Foto: MMC RTV SLO/Kaja Sajovic
Foto: MMC RTV SLO/Kaja Sajovic