Ritorna alla carica la parlamentare cittanovese e così come già fatto un anno fa, riporta all'attenzione del Sabor la questione dei cosiddetti migranti quotidiani che con l'arrivo della bella stagione e dei turisti si preparano ad un nuovo calvario estivo fatto di lunghe attese ai valichi sul fiume Dragogna. Si tratta - è tornata a ricordare la Nemet- di centinaia e centinaia di cittadini croati che lavorano in Slovenia o Italia e di cittadini sloveni che vivono ed hanno residenza in Croazia ma il problema investe pure tutta la popolazione locale abituata a circolare in tutto il territorio che abbraccia i tre stati. "Passato un anno, siamo ancora al punto di partenza" ha detto la deputata dietina ricordando le promesse fatte dalle autorità di Zagabria e Lubiana su un percorso alternativo che avrebbe facilitato il raggiungimento del valico di Sicciole - Plovania. "Inutile dire che questo percorso non c’è anche se ci fosse non potrebbe essere una soluzione definitiva" ha affermato la Nemet che ha chiesto al governo croato di definire, assieme a quello sloveno, un passaggio destinato soltanto alla popolazione locale e soprattutto a quanti si recano quotidianamente al lavoro. "Si tratta di persone costrette a garantirsi un'esistenza all'estero e se già non siamo stati capaci di assicurare a loro un lavoro e guadagni decenti allora aiutiamoli almeno a superare la non invidiabile situazione in cui si troveranno tra qualche settimana" ha concluso la parlamentare dietina.

Lionella Pausin Acquavita

Foto: RTV SLO/ Ergyn Zjeci
Foto: RTV SLO/ Ergyn Zjeci