La Festa della Liberazione mai come quest'anno, in Italia, ha creato divisioni, sia a livello nazionale che a livello locale. Già qualche giorno fa il ministro dell'Interno e vicepremier, Matteo Salvini, aveva annunciato che non sarà presente a nessuna manifestazione perché impegnato ad inaugurare la nuova sede del commissariato di Corleone. Il leader leghista ha dichiarato: "Mi aspetto che il 25 aprile sia la festa di tutti, non solo di qualcuno. Non è solo la festa dei comunisti e mi aspetto rispetto".
Posizione criticata dall'altro vicepremier Luigi Di Maio, che ha difeso la Festa della Liberazione contro chi ha cercato di negarla e che a Roma si è unito alle celebrazioni organizzate dalla Comunità Ebraica, che anche quest'anno ha deciso di manifestare separatamente, senza prendere parte al corteo dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
Celebrazioni separate anche a Trieste: l'Anpi non ha aderito alla manifestazione ufficiale alla Risiera di San Sabba, ma assieme a Cgil ed altre associazioni partigiane, si sono organizzate in un corteo alternativo. A monte della sofferta decisione l'assenza, tra gli interventi, di uno spazio per le associazioni. Dopo un'iniziale indecisione, presente invece in Risiera il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.
Ad Udine alcuni esponenti dell'Unione sindacale italiana hanno accolto fischiando e gridando "fascista" l'assessore comunale all'Edilizia privata e alla sicurezza, Alessandro Ciani, intervenuto alla tradizionale commemorazione organizzata dall'Anpi per i partigiani di Borgo Villalta caduti durante la Resistenza. Ciani ha quindi replicato: "Non mi pare questo il modo di celebrare i valori della Resistenza". Dalla contestazione si è dissociata la presidente dell'Anpi di Udine.
Nessun accenno invece alla Liberazione nel messaggio apparso sulla pagina Facebook dell'Unione degli Istriani, che augura invece una "Buona festa di San Marco" pubblicando un post in cui sottolinea che "per coincidenze di altra specie, la giornata in Italia è festiva, e ci piace che lo sia proprio per onorare l'Evangelista più caro alle nostre secolari tradizioni", corredando il tutto con una foto del Leone di San Marco di Muggia, "unica cittadina istriana", sottolinea il post, "rimasta in territorio italiano dopo gli iniqui trattati confinari del dopoguerra".
Davide Fifaco