Presentato a Trieste, presso l'auditorium dell'Itis, il progetto CrossCare, che attraverso la cooperazione istituzionale si dedica alla cura dell'anziano ed all'assistenza ai famigliari, con un protocollo transfrontaliero che coinvolge Italia e Slovenia.
L'obiettivo è quindi quello di sperimentare un nuovo modello per la presa in carico integrata dei bisogni dell'anziano fragile e della sua famiglia. 120 anziani tra Italia e Slovenia stanno già beneficiando degli interventi previsti dal progetto, che ha la finalità di rendere ancora più efficaci i servizi di assistenza domiciliare anche grazie all'istituzione della nuova figura professionale del "care manager" che si occupa di pianificare tutto ciò di cui un assistito può aver bisogno. Oltre all'Itis impegnate anche altre realtà, come La Regione Friuli Venezia Giulia, la Cooperativa Itaca di Pordenone, la Casa Francescon di Portogruaro e dalla Slovenia la Casa del Pensionato di Capodistria, l'Istituto Regionale di Ricerca Sociale di Lubiana ed i Ministeri della Sanità e del Welfare sloveni.
Il referente di questa importante iniziativa, Francesco Mosetti, ci ha spiegato come è nata l'idea del progetto: "L'idea nasce alcuni anni fa dall'esperienza pratica, andando ad analizzare il bisogno delle famiglie che si presentavano al nostro segretariato sociale e venivano a chiedere un aiuto per le persone a casa, fragili, che non riuscivano a gestire. Ci siamo così resi conto che le risposte che molto spesso vengono fornite, dai vari sportelli, risultano talvolta contrastanti e poco chiare. Abbiamo perciò pensato di trovare un modo per far fare un'unica strada ai familiari dell'anziano, con delle risposte più chiare e più specifiche e fornendo anche dei servizi che non vengono forniti da quelli che possiamo definire servizi ufficiali".