Scontri a Milano per una manifestazione di estrema destra, lo striscione in Piazza Loreto dei tifosi dal Lazio che inneggiava al Duce, ripreso anche dai tifosi della Triestina, le polemiche su una commemorazione di Mussolini a Predappio passata alla Rai, fino alla vicenda della violenza sessuale commessa da due esponenti di Casapound.
Per iniziative politiche o per fatti di cronaca, ma l'estrema destra in Italia continua ad occupare le prime pagine dei giornali, a partire dalla vicenda di Francesco Chiricozzi, un consigliere comunale di Casapound a Vallerano, nei pressi di Viterbo, che con un altro giovane militante è stato arrestato per violenza sessuale di gruppo su una donna di 36 anni, che sarebbe stata abusata per ore e poi minacciata. Il Partito ha immediatamente espulso i due militanti, ma il caso ha rilanciato la proposta di legge della Lega sulla castrazione chimica, un altro tema che divide il Carroccio dagli alleati di governo dei 5 Stelle.
L'attenzione sulla destra radicale le in Italia è però alimentata anche dalle iniziative politiche di gruppi più o meno clandestini: dopo lo striscione in ricordo del Duce esposto dai tifosi della Lazio a Milano, anche quelli della Triestina hanno appeso uno striscione nei pressi dello stadio Rocco contro la festa della Liberazione.
Sempre nel capoluogo lombardo poi, ci sono state cariche della polizia e scontri fra un corteo antifascista e manifestanti dell'estrema destra, che avevano organizzato un presidio per ricordare Sergio Ramelli, esponente di destra ucciso nel 1975 da militanti della sinistra extraparlamentare.
E le polemiche non risparmiano nemmeno la Rai, dopo la messa in onda di un servizio sulle commemorazioni dell'anniversario della morte di Mussolini a Predappio, dove si erano ritrovati centinaia di nostalgici. Michele Anzaldi, deputato del Pd segretario della commissione di Vigilanza Rai, ha parlato di "una vera e propria apologia del fascismo", mentre l'amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini, ha chiesto spiegazioni al direttore della TgR dell'Emilia Romagna, Alessandro Casarin, che si è dissociato dal servizio, così come il Cdr della redazione regionale.
Alessandro Martegani