Secondo le parole del ministro degli Esteri di Teheran, Zarif, gli Usa "hanno l'opzione di uccidere l'accordo ma dovranno fronteggiare le conseguenze". "Prenderemo le decisioni sulla base dei nostri interessi di sicurezza nazionale quando sarà il momento - ha affermato ancora Zarif - ma qualsiasi esse siano, non saranno molto piacevoli per gli States". Se il presidente americano, Trump, deciderà di uscire dall'accordo sul nucleare, molto probabilmente lo farà anche l'Iran. Si teme però che Teheran possa decidere di ritirarsi completamente dall'accordo tornando all'arricchimento dell'uranio. Il parlamento iraniano ha già discusso sulle opzioni, non ha però precisato cosa comporterebbero.
Zarif è inoltre scettico riguardo i tentativi di Francia e Germania di convincere Trump a evitare la collisione sul dossier iraniano. Secondo le sue parole l'unico modo per salvare l'accordo è costringere Washington a rispettarlo.
Il Capo di Stato americano ha infatti chiesto a Francia, Germania e Gran Bretagna di proporre entro il 12 maggio delle modifiche all'accordo perché' insoddisfatto dello sviluppo di missili balistici da parte dell'Iran.
Così anche il presidente francese, Macron, che in vista della sua visita negli Usa, ha dichiarato che se gli Stati Uniti decidessero di uscire dall'accordo, non ci sarebbe un "piano B". Il Capo dell'Eliseo ha intenzione di chiedere a Trump di "non abbandonare l'accordo perché non ci sono opzioni migliori".
Un alto dirigente dell'amministrazione americana ha però affermato di stare "negoziando con gli europei da gennaio" e di aver "fatto grandi progressi, ma ancora non ci siamo". "Stiamo discutendo lo status dei negoziati con i tre ministri degli esteri europei per garantire un accordo supplementare" ha aggiunto.