
A rappresentare la Russia a Riad il capo del Comitato internazionale del Consiglio della Federazione, Grigory Karasin, e il consigliere del direttore dell'FSB, Sergei Beseda. In rappresentanza degli Stati Uniti invece Andrew Peek, alto dirigente del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, e Michael Anton, alto funzionario del Dipartimento di Stato.
Intanto ieri in Arabia Saudita si è tenuto un incontro tra le delegazioni di Stati Uniti e Ucraina. In primo piano la difesa delle infrastrutture energetiche. Un colloquio "produttivo" secondo il ministro della Difesa, Rustem Umerov.
Una fonte a conoscenza dello svolgimento della riunione odierna ha però dichiarato che i negoziati sono ancora ben lungi dall'essere conclusi. "Ci vorrà molto tempo", ha precisato la fonte. E il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha smorzato le aspettative sul raggiungimento della tregua e su una rapida soluzione al conflitto affermando che "siamo appena all'inizio del percorso". Da parte di Mosca e di Washington ci sono "desiderio" e "disponibilità" a "muoversi sulla via di una soluzione pacifica", ha aggiunto Peskov, precisando però che "ci sono ancora moltissimi aspetti diversi legati all'accordo su cui si deve lavorare".
Anche la Casa Bianca è consapevole che "i tempi potrebbero slittare", nonostante punti a raggiungere un'intesa entro la Pasqua. L'obiettivo di Washington, comunque, resta quello di ottenere un immediato cessate il fuoco parziale, seguito da un accordo di pace completo. Lo riporta la BBC, valutando inoltre che questi colloqui potrebbero produrre la svolta che molti sperano. Steve Witkoff, l'inviato personale del presidente statunitense, Donald Trump, ha affermato anche di ritenere che il capo del Cremlino, Vladimir Putin, voglia la pace: "Penso che in Arabia Saudita vedrete dei veri progressi", ha dichiarato.