Non avendo superato la soglia del 50%, Jair Bolsonaro, al ballottaggio, sfiderà il candidato del Partito Popolare, Fernando Haddad. L'ex capitano delle Forze armate brasiliane e primo esponente della vastissima platea delle Chiese Evangeliche ha comunque raggiunto risultati inaspettati, superando il 46%, il suo avversario lo insegue con il 29% delle preferenze. Percentuali maggiori rispetto a quelle registrate nei sondaggi.
Si presume quindi che non sarà facile per l'ex ministro dell'educazione: il successo dell'avversario di destra lo costringerà a stringere nuove alleanze con altri candidati: iniziano quindi le trattative con Ciro Gomes, del PDT che ha ottenuto circa il 12%, e Geraldo Alckmin, del PSDB, che si è fermato a poco meno del 5%. In ballo ci sono 10 milioni di voti. Haddad ha già annunciato di voler "aprire a ogni alleanza, nessuna esclusa".
Altissima l'affluenza, il 78%. La maggiore astensione è stata registrata soprattutto negli Stati nord-occidentali, i più isolati e poveri. Grazie al voto elettronico i risultati sono stati resi noti già tre ore dopo la chiusura dei seggi. I primi dati ufficiali davano Bolsonaro in testa con il 49%, una percentuale che si è ridotta con il tempo e l'afflusso dei voti che arrivavano perlopiù da nord-est, dalle basi elettorali del Partito Popolare.
Se il prossimo 28 ottobre Bolsonaro sarà eletto presidente del Brasile, sarà il primo ex militare a guidare il paese a 30 anni dalla fine della dittatura.