Appello comune di Stati Uniti, Gran Bretagna, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti per una soluzione diplomatica alla crisi con l'Iran. I quattro Paesi hanno inoltre invitato Teheran ad astenersi da qualsiasi mossa che potrebbe minacciare ulteriormente la stabilità della Regione. Intanto Washington ha introdotto nuove sanzioni contro l'Iran.
"Miliardi di dollari" di fondi attivi iraniani verranno congelati. Questo l'annuncio del segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Steven Mnuchin. Secondo le sue parole, il ministro degli Affari esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, sarà inserito nella lista delle persone sanzionate, così come anche altri otto comandanti Pasdaran. Il presidente americano, Donald Trump, ha nel contempo annunciato anche l'inserimento nella lista nera dell'Ayatollah Khamenei, leader supremo dell'Iran. "Teheran deve smetterla di sponsorizzare il terrorismo", ha detto Trump.
In un'intervista ha poi affermato di non avere "bisogno dell'approvazione del Congresso" per un attacco contro l'Iran. "Mi piace l'idea di avere il Congresso al mio fianco", ma non c'è bisogno della sua autorizzazione a procedere in caso di attacco, ha spiegato. Contraria invece la speaker della Camera, Nancy Pelosi, secondo cui un via libera del Congresso è necessario.
Il capo dello Stato americano parlerà di Iran e Siria con il leader del Cremlino, Vladimir Putin, al vertice G20 di Osaka, in Giappone, in programma tra il 27 ed il 28 giugno. Lo ha riferito un funzionario dell'amministrazione Usa.
Intanto il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto di porre fine alle tensioni nel Golfo Persico, lanciando anche un appello al dialogo. Al termine di una riunione sull'Iran, i Quindici hanno "chiesto alle parti e a tutti i Paesi nella regione di esercitare la massima moderazione".
Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo si recherà in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti. Durante il viaggio si discuterà "su come garantire una coordinazione strategica ed istituire una coalizione globale" contro l'Iran, definendo l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti "grandi alleati" in questa sfida.
L'inviato speciale Usa per l'Iran, Brian Hook - prima della sua visita in alcuni Paesi del Golfo persico - ha dichiarato che l'Iran minaccia la libertà di navigazione tramite lo stretto di Hormuz. Secondo le sue parole, il 60% delle esportazioni di petrolio, che passano tramite lo stretto, è destinato ai mercati asiatici. "Le minacce da parte dell'Iran al trasporto marittimo internazionale incidono anche su diversi paesi nel mondo, da quelli produttori di petrolio nel Golfo ai consumatori europei e soprattutto asiatici. Si tratta di una questione globale che richiede anche una soluzione globale", ha aggiunto Hook.
Secondo un ufficiale maggiore del dipartimento di Stato americano, gli Usa stanno costruendo una coalizione con i propri alleati al fine di proteggere le linee di spedizione dal Golfo, focalizzando la propria attenzione su ogni singola nave. "Gli alleati - una imprecisata coalizione di nazioni - provvederanno ai contributi sia materiali che finanziari al programma Sentinel", ha aggiunto. "Si tratta di una deterrenza proattiva perché l'Iran non può fare quello che vuole", ha detto ancora l'ufficiale, "nel programma saranno utilizzate telecamere, binocoli, navi e satelliti", ha precisato.
E. P.