
La polemica non è ancora deflagrata, ma le caratteristiche ci sono tutte. Il mese prossimo Totti sarà l'ospite d'onore di un evento organizzato da Bookmaker Ratings, una piattaforma online dedicata alla copertura del mondo delle scommesse sportive russe, inclusa la valutazione dei bookmaker locali. L'evento di quattro ore, con 600 invitati, è stato definito una "cena di gala" che si svolgerà presso il Palasport Irina Viner-Usmanova, un'arena di Mosca finanziata dal miliardario russo Alisher Usmanov, sottoposto a sanzioni, in passato vicino all'acquisto della Roma e già proprietario dell'Arsenal. In Italia si sono levate alcune voci che chiedono a Totti di riconsiderare i suoi piani, nella convinzione che il viaggio potrebbe favorire il Cremlino in un momento critico per l'Ucraina e per l'Europa nel suo complesso. Intanto però nella capitale russa si vedono giganteschi cartelloni pubblicitari digitali che ritraggono Totti di spalle, accompagnati dalla scritta "L'Imperatore è in viaggio verso la Terza Roma", come Mosca si autodefinì dopo la caduta dell'allora Costantinopoli per mano di Maometto II. Quel nome riecheggia oggi fra coloro che vedono la Russia contemporanea come un bastione di resistenza dei valori tradizionali e cristiani. Tramite il suo entourage Totti ha detto che il gala moscovita è solo un evento sportivo, anche se prima di partecipare farà tutte le valutazioni necessarie, per le quali forse servirà un altro dei suo colpi magici. Il punto è che lo scalpore in Italia nasce in un momento di profonde divisioni, nel paese così come nella coalizione di governo, con la premier, Giorgia Meloni, che cerca di rimanere in equilibrio fra il continuo sostegno a Kiev e i tentativi del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per una rapida fine della guerra. Meloni è consapevole che l'opinione pubblica italiana è stanca del conflitto ed è tendenzialmente contraria a un eventuale coinvolgimento in qualsiasi missione europea di mantenimento della pace o a un aumento di spese militari.
Valerio Fabbri