Dissensi ai vertici di Israele sull'attribuzione delle responsabilità per l'attacco a sorpresa di Hamas dello scorso 7 ottobre, dopo che il premier Benyamin Netanyahu ha scritto di non essere stato avvertito dall'intelligence militare né dalla sicurezza interna sulla possibilità di una guerra da parte di Hamas.
Accuse respinte dai rappresentanti dell'esercito, tanto che successivamente Netanyahu si è scusato per le proprie parole ed ha dichiarato di sostenere pienamente tutti i capi dei servizi di sicurezza.
Intanto l'esercito israeliano ha incrementato il numero delle truppe di terra nel nord della Striscia di Gaza nell'ambito dell'espansione dell'operazione, con le truppe che stanno operando più nel profondo della Striscia.
Nelle ultime 24 ore, ha fatto sapere il portavoce militare, sono stati colpiti oltre 450 obiettivi del "terrore di Hamas, inclusi centri di comando operativi, posti di osservazione e luoghi di lancio di missili anti tank". Nell'ambito della espansione delle attività di terra, ha continuato, "forze di combattimento combinate hanno colpito cellule terroristiche che tentavano di attaccare i soldati".
Il ministero della Sanità di Hamas ha dichiarato che più di 8.000 persone sono state uccise nella Striscia dall'inizio della guerra con Israele, metà delle quali sono bambini.
L'Onu, nel frattempo, tramite il segretario generale Antonio Guterres, spiega che "la situazione a Gaza sta diventando sempre più disperata di ora in ora". Guterres ha ripetuto gli appelli disperati per un cessate il fuoco per porre fine all'"incubo" dello spargimento di sangue. "Mi rammarico che invece di una pausa umanitaria estremamente necessaria, sostenuta dalla comunità internazionale, Israele abbia intensificato le sue operazioni militari", ha aggiunto.
Inoltre, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha messo in guardia contro il collasso dell'"ordine pubblico" a Gaza dopo il saccheggio di diversi magazzini e centri di distribuzione di aiuti alimentari che gestisce nella Striscia.
Infine, il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha dichiarato: "I crimini del regime sionista hanno oltrepassato la linea rossa, ciò potrebbe costringere tutti ad agire. Washington ci chiede di non fare nulla, ma continuano a dare ampio sostegno a Israele".
Davide Fifaco