La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato una legge che prevede sanzioni contro la Corte penale internazionale. 45 democratici si sono uniti a 198 repubblicani nel sostenere la legge. La misura è stata adottata in risposta ai mandati di arresto emessi dalla CPI contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini di guerra durante il conflitto contro Hamas a Gaza.
Le sanzioni includono il blocco dei visti e il divieto di transazioni immobiliari negli Stati Uniti per i funzionari della Corte internazionale e le entità che sostengono indagini su cittadini statunitensi o alleati, come Israele. I promotori della legge rilevano che né gli Stati Uniti né Israele sono membri della CPI, rendendo la giurisdizione del tribunale non applicabile.
La legge deve ancora essere approvata dal Senato. I repubblicani hanno criticato la CPI per quello che definiscono un "attacco ingiustificato" contro Israele, mentre la CPI sostiene che i mandati rispettano i suoi criteri legali e sono volti a prevenire crimini in corso.

Foto: Reuters
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Le accuse contro Netanyahu e Gallant includono attacchi contro civili e di aver usato la fame come metodo di guerra ostacolando la fornitura di aiuti internazionali alla popolazione stremata della Striscia. Israele ha respinto le accuse, attribuendo le difficoltà umanitarie a Hamas e ad altre organizzazioni. Ricordiamo che la CPI ha emesso mandati anche contro leader di Hamas, alcuni dei quali uccisi prima dell'attuazione delle misure.
Dal voto della Camera, uno dei primi dall’insediamento del nuovo Congresso la scorsa settimana, si evince il forte sostegno al governo israeliano da parte dei colleghi repubblicani del Presidente eletto Donald Trump, che ora controllano entrambe le camere del Congresso.

Foto: AP
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