Una donna è stata arrestata perchè accusata di essere coivolta nell'attentato avvenuto a San Pietroburgo, dove un ordigno è esploso in un bar del centro città uccidendo il blogger militare russo Vladen Tatarsky e ferendo una trentina di altre persone, 24 delle quali sono state ricoverate in ospedale. Lo hanno riferito fonti di stampa russa, secondo le quali la donna era già stata arrestata in passato per avere partecipato a manifestazioni contro la guerra. Tatarsky stava tenendo un incontro quando la donna gli ha consegnato una scatola contenente il suo busto che poi è esploso. Secondo quanto riferito dagli inquirenti la donna si era presentata con il pacco e le guardie le avevano chiesto di lasciarlo alla porta, sospettando che potesse trattarsi di una bomba. I due hanno chiacchierato, poi la donna è tornata all'entrata, ha preso il busto e lo ha offerto a Tatarsky, il quale ha messo il busto su un tavolo vicino e ne è seguita l'esplosione. Nato nel Donbass, Tatarsky ha lavorato come minatore prima di avviare un'attività di mobili. Quando ha incontrato difficoltà finanziarie ha rapinato una banca ed è stato incarcerato. E' fuggito dalla custodia dopo che la ribellione separatista è dilagata nel Donbass nel 2014, si è unito ai ribelli separatisti combattendo in prima linea prima di dedicarsi al blogging. Era noto per i suoi pronunciamenti spavaldi e per la sua retorica a favore della guerra. I blogger militari hanno giocato un ruolo molto importante e influente nel flusso di informazioni sull'invasione russa dell'Ucraina, quasi tutti hanno sostenuto gli obiettivi della campagna ma a volte hanno criticato la strategia militare. Finora nessuno ha rivendicato la responsabilità dell'attacco, ma i blogger militari e i commentatori hanno puntato il dito contro Kiev paragonando l'attentato all'assassinio, avvenuto lo scorso agosto, di Darya Dugina. Il fondatore di Wagner Prigozhin lo ha ricordato quando ha annunciato la presa di Bakhmut, in Ucraina, dove i suoi paramilitari hanno issato la bandiera russa sul palazzo dell'amministrazione comunale, dichiarando che la bandiera è in memoria di Tatarsky. Prigozhin ha aggiunto che il nemico è rimasto nei quartieri occidentali della città. L'esercito ucraino ha però affermato di avere ancora il controllo di Bakhmut in un comunicato dello stato maggiore.
Franco de Stefani