Cinque regioni in fascia nera e il resto in quella rossa. Questa la situazione per i prossimi sette giorni in Slovenia, che vede purtroppo il ritorno anche della nostra regione in nero con il conseguente inasprimento delle misure in vigore, dettato dai dati non proprio incoraggiante della settimana precedente. A cavarsela meglio di tutti per ora solo la Carinzia che potrebbe addirittura passare all’arancione la prossima settimana.
Nella regione costiero- carsica intanto a partire da domani richiuderanno i battenti le autofficine, carrozzerie, gommisti e negozi con articoli per bambini, musei e gallerie d’arte; mentre le biblioteche potranno operare solamente nelle attività senza contatto. Resteranno aperti parrucchieri e negozi e servizi di prima necessità. Il governo ha stabilito che anche nelle zone nere la vendita di calze e biancheria intima sarà ora consentita nei negozi che vendono principalmente prodotti alimentari, per la cura della persona e per la pulizia.
Da lunedì, dopo quattro giorni di riapertura degli asili e delle scuole elementari per gli alunni della prima triade, si richiude, con il ritorno di tutti gli studenti alla formazione on-line. Unica novità rispetto alla situazione precedente, la possibilità di poter usufruire di un servizio di sorveglianza per i bambini più piccoli, i cui genitori dimostrino di svolgere lavori che rientrano nei settori considerati strategici.
Secondo i dati ufficiali dell’istituto di sanità sloveno, attualmente 51.653 persone sono state vaccinate contro il Covid-19 in Slovenia con una dose e 13.319 con due.
Barbara Costamagna