La conferenza giunta alla ventisettesima edizione, vede la partecipazione di figure chiave, tra cui la presidente della Repubblica Nataša Pirc Musar, la ministra degli esteri Tanja Fajon e la presidente della Camera di Stato Urška Klakočar Župančič. La conferenza rappresenta al contempo anche l'ultimo passo nei preparativi della Slovenia per diventare membro non permanente nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU. La ministra Tanja Fajon nel suo intervento introduttivo ha affermato che il successo della diplomazia dipenderà dalla capacità di coinvolgere i giovani e di favorire le condizioni di lavoro per le famiglie dei diplomatici all'estero. Inoltre, ha elogiato la diplomazia slovena per la sua adattabilità alle mutate circostanze internazionali e la sua capacità di persuadere altri paesi nella ricerca del sostegno per l'adesione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La ministra ha sottolineato l'importanza della presentazione chiara e comprensibile delle posizioni, idee e proposte slovene nelle organizzazioni internazionali come l'UE e la NATO. Ha notato che il mondo sta affrontando cambiamenti senza precedenti e ha evidenziato la necessità di rafforzare la fiducia nel sistema giuridico internazionale di fronte alla crescente prevalenza della forza. La Slovenia, diventando membro del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, ha acquisito legittimità e responsabilità, secondo la ministra, che ha esortato ad affrontare con ottimismo. Ha dichiarato chiare posizioni sulla situazione in Ucraina e nei territori palestinesi, enfatizzando il rispetto del diritto internazionale e umanitario. La ministra ha anche criticato l'approccio reattivo dell'UE agli eventi, sottolineando la necessità di trasformarla in un agente attivo di cambiamento, con un miglioramento interno ed efficacia nei processi decisionali. La Slovenia sostiene l'espansione dell'UE e ha accolto con favore i negoziati di adesione con l'Ucraina, la Moldavia e lo status di candidato per la Georgia, ma ha insistito sul rispetto dello stato di diritto come condizione preliminare. La NATO rimane cruciale, ma la ministra ha evidenziato l'importanza di un ruolo globale, dimostrato dall'adesione al Consiglio di Sicurezza e dall'apertura di nuove rappresentanze diplomatiche in diverse regioni. Infine, la ministra ha espresso orgoglio per la risposta della Slovenia alle esigenze di sviluppo e umanitarie globali, ma ha sottolineato la necessità di un aumento graduale e a lungo termine del finanziamento dello sviluppo, in linea con gli impegni del paese.
Corrado Cimador