La parola significa 'penna', ma in inglese le iniziali di Pen stanno per poeti, saggisti e narratori. Un club di artisti della scrittura e molto di più: la libertà di espressione, la difesa dei valori culturali, la libera circolazione delle idee, e naturalmente l'amicizia e la solidarietà fra scrittori di tutto il mondo, sono gli obiettivi principali di questa associazione, fondata a Londra nel 1921 e oggi radicata in oltre un centinaio di Paesi. Ma veniamo a Bled, da sempre un momento di incontro importante nella vita del Pen internazionale. È qui che in piena guerra fredda si è riusciti a far arrivare gli scrittori sovietici, ed è sempre qui, sulle sponde dell'omonimo lago, che per la prima volta si sono incontrati i rappresentanti del Pen israeliano e di quello palestinese. Quest'anno la manifestazione tocca quota 51 edizioni, con la presenza di una cinquantina di scrittori e intellettuali stranieri e 35 Paesi rappresentati. Già nella giornata di oggi si riunisce il Comitato delle donne scrittrici, che si mobilita a favore di Nasrin Satoudeh, l'avvocatessa iraniana per i diritti umani condannata da una corte di Teheran a 38 anni di carcere e 148 frustate. In agenda ci sono poi due tavole rotonde, la prima dedicata alla letteratura giovanile, la seconda - a cura del Comitato degli scrittori per la pace - sulla rappresentazione dell'altro come via della pace o via della guerra. Tra le iniziative culturali da citare una serie di incontri nelle scuole, appuntamenti e letture in varie località e nella capitale Lubiana. Un omaggio speciale è riservato quest'anno al croato Tonko Maroević, poeta, saggista e illustre traduttore della letteratura italiana, in occasione della pubblicazione in Slovenia di una sua raccolta di versi.
Il meeting di Bled si concluderà sabato.
Ornella Rossetto