Come trasformare il panorama della gestione dell'IA, creando un perimetro etico e normativo senza però soffocare gli sviluppi e le ricadute positive soprattutto in ambito scientifico e industriale? Proveranno a rispondere a questa domanda centinaia di rappresentanti delle istituzioni, dell'industria e della società civile, riunitisi per due giorni in Slovenia per il Forum globale sull'etica nell'IA.
Organizzato dal ministero della Trasformazione Digitale, in collaborazione con l'Agenzia delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco), il forum prosegue il lavoro del primo forum, ospitato dalla Repubblica Ceca a dicembre 2022, dopo che un anno prima 193 paesi avevano adottato le raccomandazioni non vincolanti dell'Unesco.
Dopo l’intervento della ministra competente Duh Stojmenova, fin dalle prime battute è stato ribadito che fra i principali rischi di questa tecnologia in piena evoluzione ci sono il rafforzamento dei conflitti e della violenza, la creazione e la diffusione di disinformazione su larga scala, e soprattutto il rischio di attacchi informatici e frodi di ogni tipo che finiscono per colpire le norme e i valori democratici conquistati a fatica, compresi i diritti umani e le libertà fondamentali. Uno degli obiettivi del forum è di contribuire al raggiungimento di un consenso sulle migliori soluzioni per la governance globale dell'IA, in modo da sfruttare l'impatto della trasformazione digitale a beneficio dei propri cittadini senza comprometterne il benessere. Dopo la prima giornata dedicata a interventi istituzionali e di settore, con contributi dal mondo industriale e scientifico, domani i lavori si concentreranno soprattutto sulle possibilità di cooperazione tra il settore pubblico e quello privato, prendendo in considerazione gli aspetti etici dell'impatto dell'intelligenza artificiale sulla società.
Valerio Fabbri