Foto: MMC RTV SLO/Valerio Fabbri/Radio Capodistria
Foto: MMC RTV SLO/Valerio Fabbri/Radio Capodistria

Da mercoledì scorso la piazza di fronte alla Camera di Stato è occupata da 145 statue di orsi dell'amicizia, alte due metri, che esprimono pace, tolleranza, e slancio verso il cielo a rappresentare una congiunzione ideale fra tutti i paesi da cui provengono. L’iniziativa, nata a Berlino nel 2001 dalla coppia Eva e Klaus Herlitz, ha come obiettivo la diffusione di quella che hanno ribattezzato l’Arte della Tolleranza. Per l’occasione uno studente dell’Accademia di arti visive di Lubiana, Luka Rep, ha dipinto un orso sloveno, rappresentato con il tricolore nazionale e contraddistinto da una moltitudine di volti diversi, che nell'intreccio di generi, nazionalità, età e culture sta a significare tolleranza, compassione e solidarietà in un’ottica di comprensione, rispetto e convivenza pacifica. Tra i volti dipinti da Rep spiccano alcune figure ben riconoscibili della storia culturale slovena, come Ivan Cankar, Alma Karlin, France Prešeren e Primož Trubar, mentre il disegno del merletto di Idrija simboleggia la tradizione. Il vicesindaco di Lubiana, Rok Žnidaršič, in occasione dell’inaugurazione ha dichiarato che "gli orsi esprimono ciò di cui politici e leader sembrano non essere capaci, ovvero l'idea di convivenza e pace". Nell’esposizione delle statue c’è da registrare anche un tocco di italianità, che rimanda al simbolo del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, nella cui forma sinuosidale sono disposti gli orsi. Come ha spiegato il rappresentante del comune di Lubiana, l’idea rimanda alla mostra che l’artista piemontese ha fatto nel 2023 alla Cukrarna, occasione nella quale disegnò appunto il simbolo del Terzo Paradiso, che illustra in modo garbato e fantasioso i valori che la città di Lubiana vuole comunicare anche tramite questa mostra, ovvero pace, tolleranza e amicizia.

Valerio Fabbri