Foto: BoBo/Borut Živulović
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Due accordi firmati per rafforzare la cooperazione bilaterale, robusto interscambio economico che ha le potenzialità per crescere ancora di più, sintonia sulle questioni internazionali, sia a livello regionale che europeo. Eppure a occupare il centro della conferenza stampa è la questione arbitrato, tema cui sia Golob che Plenković hanno mezionato durante l'incontro con i media per dire che, nonostante una divergenza, le relazioni fra Slovenia e Croazia sono ottime, così quelle personali fra i due capi di governo.
E l'atmosfera sembra essere proprio quella giusta, con il reciproco scambio di complimenti, cortesie e ringraziamenti. Plenković si è congratulato con Golob per il seggio come membro non permanente al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite - nelle delegazioni governative erano presenti anche i ministri degli Esteri - e ha ringraziato la Slovenia per il sostegno nel percorso di adesione a Schengen e di ingresso nella zona euro. Un modo per dare maggior rilievo e risonanza ai due accordi sottoscritti oggi. Quello sull'energia, firmato dal ministro di Ambiente, Clima ed Energia, Bojan Kumer, con il ministro croato dell'Economia Davor Filipović, che disciplina le basi tecniche, giuridiche e finanziarie per l'attuazione del meccanismo di solidarietà per l'assistenza nella fornitura di gas ai clienti delle fasce protette. Un memorandum che pone anche le basi per una possibile collaborazione su due progetti-chiave in ambito energetico, ovvero la costruzione del secondo reattore nucleare nella centrale di Krško, del quale la Croazia potrebbe entrare a far parte. E il rigassificatore sull'isola di Veglia, dove la Slovenia è interessata ad essere inclusa nell'iniziativa di potenziamento del terminale di gas naturale liquefatto (GNL) di Castelmuschio, che diventerebbe uno dei principali punti di ingresso per l'approvvigionamento congiunto di gas nell'Unione europea. Progetto che permetterebbe anche di aumentare la capacità dei collegamenti dei gasdotti fino al confine con la Slovenia e oltre con l'Austria e la Baviera, un corridoio di interesse europeo che passerebbe tramite Maribor.
L'altro accordo raggiunto riguarda la cooperazione transfrontaliera per fornire assistenza medica di emergenza e cure ospedaliere. Ciò consentirà ai residenti della parte settentrionale dell'Istria croata di accedere ai servizi dell'ospedale di Isola. Un ritorno alla sua funzione originaria, ha detto Golob, che ha sottolineato il clima cordiale e amichevole dell'incontro, motivo per il quale, secondo lui, il tema arbitrato sarà risolto tramite il dialogo e il confronto, ma togliendolo dal dibattito politico quotidiano. Perché uniti, ha detto il premier sloveno, Slovenia e Croazia otterrebbero più di quanto non farebbero individualmente. Una soluzione è forse più vicino di quanto si creda ed è solo una questione di tempo quindi, ha affermato Golob, convinto di aver archiviato la questione. Ma, inevitabilmente l'attenzione si è concentrata su questo argomento, ed è emerso con chiarezza che le rispettive posizioni rimangono immutate. Rispondendo a una domanda Plenković ha detto che sarebbe un segnale distensivo sospendere le multe ai pescatori dell'uno e dell'altro Paese, ma Golob ha detto che Lubiana è obbligato a rispettare l'ordinamento giuridico sloveno, avendo approvato la sentenza di arbitrato. Chiusura sui Balcani occidentali e la questione migranti, dove è in effetti tornata la sintonia. Secondo entrambi, infatti, per gestire la migrazione clandestina nell'area Schengen è necessario un maggior coinvolgimento di Frontex, l Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, perché nel momento nel momento in cui si muovono all'interno dello spazio comune è già tardi e scattano i meccanismi di protezione internazionale.

Valerio Fabbri

Foto: BoBo/Borut Živulović
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