Sulle proteste di piazza che stanno andando in scena durante le udienze al processo che coinvolge Janez Janša, Branko Kastelic e Klemen Gantar, il Presidente della Corte costituzionale il cui mandato sta volgendo a termine, Matej Accetto ha detto che “proclamare la guerra al sistema di giustizia corrotto” rappresenta una chiara strumentalizzazione degli attacchi alla giustizia a fini politici. Come ricordiamo il mandato triennale scadrà lunedì e Accetto verrà sostituito da Rok Čeferin; facendo un’po’ il bilancio del suo operato, spesso criticato dalle forze politiche, Accetto ha detto che difficilmente le modifiche proposte che andrebbero a sgravare il lavoro dei giudici verranno attuate durante l’attuale mandato. "Ma il desiderio è lo stesso da 15 anni ovvero che la corte, con una riorganizzazione, possa occuparsi in modo più intenso di quelle questioni centrali che giudichiamo nel merito, in cui stabiliremo anche i più importanti standard di precedenti per la protezione dei diritti umani" ha detto Accetto. Per quanto riguarda invece le accuse mosse dai manifestanti pro-Janša scesi in Piazza dinanzi al Tribunae di Celje, Accetto ha detto che ogni critica è ben accetta se viene argomentata e motivata. "È assolutamente giusto che sia così. Anche il diritto di riunirsi e di associarsi, inclusi i diritti di manifestare, è ovviamente un valore e un diritto costituzionale protetto. Tuttavia, potrebbe diventare problematico se si trattasse di un tentativo di limitare il lavoro dei tribunali o di influenzare indebitamente le decisioni dei tribunali" ha precisato il Presidente della Corte costituzionale facendo poi riferimento all’Ungheria dove si e’ creata una situazione “ molto pericolosa quando le istituzioni costituzionali diventano ostaggi della politica, o quando gli attacchi al sistema giudiziario possono addirittura diventare uno strumento di lotta politica per il potere."
Dionizij Botter