La legge sul governo ha intascato il 56,3 per cento dei voti a favore e 43,7 contro, quella sull’assistenza a lungo termine il 61,8 per cento dei voti a favore e 38,1 contro e infine la legge sull’RTV di Slovenia 62,4 per cento per il sì rispetto al 37,5 contro. In tutti i tre i casi non è stato superato il quorum necessario. Una chiara risposta dell’elettorato ai promotori dei tre referendum, che oltre alle normative in questione hanno dato un chiaro segnale ai partiti all’opposizione, promotori dei referendum, bocciando i tentativi di bloccare l’iter da parte del SDS. I tre referendum hanno riguardato la riorganizzazione del governo - l'SDS ha contestato il preventivato aumento del numero dei Ministeri -, l'assistenza a lungo termine e la Legge sulla Radio televisione pubblica, che prevede novità in materia di direzione, gestione e controllo dell'ente. Urška Klakočar Zupančič, Presidente della camera e vicepresidente di Svoboda-Libertà ha espresso la sua gioia di “vivere in un paese in cui le persone si sono dichiarate a favore della democrazia e della libertà”. Ringrazio gli elettori per aver deciso per una “Slovenia sana e libera” ha detto, non volendo precisare come in concreto verrà riorganizzato il governo. Secondo il Ministro della pubblica amministrazione, Sanja Ajanović Hovnik l’affluenza indica che la gente si fida dell’attuale esecutivo “nonostante i tentativi portati avanti dal maggior partito d’opposizione di disturbare il nostro lavoro, le persone non sono cascate in questi trucchi”. Il Ministro degli esteri e Presidente SD, Tanja Fajon ha invece detto che “il messaggio lanciato dalla gente è chiaro, che il governo, la nostra coalizione guidata da Robert Golob gode di una grande fiducia, tutte le leggi hanno superato la prova”. Secondo Luka Mesec della Levica-Sinistra la campagna ha messo in luce la possibilità di scelta tra “una Slovenia del passato, come l’abbiamo già vista e una del futuro, quella della speranza e dell’ottimismo”. Delusi i promotori dei referendum Branko Grims mettendo in dubbio la conoscenza dei contenuti da parte delle persone che si sono recate alle urne ha detto che “questi hanno di fatto permesso l’aumento delle imposte, del canone RTV e di un ideologia unica all’interno di un ente che dovrebbe essere plurale e hanno deciso di rinunciare ai diritti che la legge sull’assistenza a lungo termine andava a garantire”. “Solamente tramite i referendum è possibile fermare l’attuazione di pessime leggi” ha detto Alenka Jeraj degli SDS aggiungendo che “durante la campagna abbiamo tentato di spiegare alle persone le lacune della legga sull’RTV, ma il tempo a disposizione è stato poco”.
Dionizij Botter