La pandemia di coronavirus ha inevitabilmente messo in ginocchio l'industria del turismo slovena e al contempo europea. Il lungo lockdown ha portato alla sospensione dei viaggi nazionali e internazionali, alla chiusura delle strutture ricettive con servizio di ristorazione, in altre parole di alberghi, pensioni, agriturismo, autocampeggi, come pure ristoranti e trattorie causando una rilevante riduzione delle entrate e creando problemi di liquidità per tutti gli operatori turistici – ha detto il Ministro dell'Economia Zdravko Počivalšek. L'organizzazione Mondiale per il turismo prevede per quest'anno un calo dei viaggi internazionali del 60-70%, rispetto al 2019. Già nei primi mesi dell'anno ha subito un crollo del 22% circa 67 milioni di persone non hanno compiuto viaggi. Pertanto, sono a rischio milioni di posti di lavoro nel settore che vanta il maggior numero di operatori. Una contrazione che ha lasciato il segno anche in Slovenia e secondo alcune stime ci vorranno almeno cinque anni per rimettersi in piedi. Ciò avrà un impatto sull'intera economia slovena, perché il settore turismo rappresenta il 12% del Pil del Paese. Nel 2019, quasi il 72% dei pernottamenti era rappresentato da turisti stranieri, per l'anno in corso prevedo un calo dal 25 al 50% - ha detto il Ministro dell'economia. Per questo motivo, per aiutare il turismo sloveno a riprendersi, per aiutare gli operatori ad affrontare le stesse prospettive incerte, il governo ha adottato tutta una serie di misure con il terzo pacchetto anti-coronavirus. Si tratta, in sostanza di sussidi per il lavoro part-time e per il personale in attesa di lavoro. Sono sicuro, inoltre, ha detto Počivalšek che l'adozione dei voucher per i cittadini con residenza fissa in Slovenia, sia la soluzione migliore per affrontare la crisi che ha investito il comparto turismo. Anche le prime risposte dal campo indicano si tratta della scelta giusta.
Il portavoce del governo, Jelko Kacin, ha detto di comprendere l'euforia della popolazione per la revoca da parte del governo di determinati provvedimenti, adottati per contrastare l'epidemia di coronavirus, in particolare la raccomandazione del direttore dell’istituto nazionale per la salute pubblica Milan Krek sull'obbligatorietà di indossare le mascherine protettive. Kacin ha però precisato che Krek ne ha raccomandato l'uso sia alle persone risultate positive, sia al resto della cittadinanza; per due ovvie ragioni, per tutelarsi da possibili contagi e al tempo stesso per evitare un'eventuale trasmissione del Covid -19. Una misura quella della mascherina da adottare nei siti dove non è possibile mantenere una distanza adeguata di un metro e mezzo con le altre persone e ciò vale sia nei negozi, sui mezzi di trasporto pubblici e in altre strutture. In particolare, ha rilevato il portavoce del governo, l'uso delle maschere protegge dalle infezioni, quindi è necessario, essere attenti e responsabili. Nessuno desidera che l'intero paese sia chiuso di nuovo a causa della diffusione del virus, non possiamo permettercelo.
Corrado Cimador