Il 9 giugno gli elettori sceglieranno la nuova composizione degli eurodeputati che rappresenteranno i colori della Slovenia per i prossimi cinque anni. Al momento l'opposizione sembra avere idee più chiare rispetto alla maggioranza, che deve ancora fare chiarezza sulle liste. Le liste di Partito Democratico e Nuova Slovenia, infatti, vedranno i rispettivi leader, Janez Janša e Matej Tonin, impegnati come capilista. In Movimento Libertà, invece, il presidente e capo del governo, Robert Golob, ha fatto sapere nei giorni scorsi di non volersi candidare perché concentrato sulla guida del governo. Un chiarimento giunto dopo voci insistenti che parlavano di una negoziazione in corso per un posto nel futuro governo europeo, ambizione negata con forza. All'interno di Sinistra/Levica c'è ancora incertezza, ma il partito finora non è mai riuscito a inviare un deputato a Strasburgo. Navigano invece in acque agitate i Socialdemocratici. Il partito della vicepremier e ministra degli Esteri, Tanja Fajon, deve affrontare un congresso straordinario ad aprile dopo gli sconvolgimenti provocati dalla controversa compravendita di un edificio da adibire ad aule di tribunale. E' scaduto alla mezzanotte di ieri il termine per la presentazione dei nominativi di quanti intendono contendere la leadership del partito, dalla presidenza al consiglio di sorveglianza alla segreteria, e fino a lunedì prossimo gli interessati possono confermare o ritirare il consenso alla candidatura. Tutto ancora in divenire, insomma, anche la decisione della stessa Fajon di correre o meno per il partito. Secondo alcune informazioni non ufficiali, infatti, a differenza di Golob Fajon sta negoziando un complicato ritorno a Bruxelles, come eurodeputata o come commissaria. Lubiana può attendere.
Valerio Fabbri