La proposta, avanzata dal Mistero alla cultura, è al vaglio ora del coordinamento interministeriale mentre il governo dovrebbe accoglierla entro la fine di agosto. Quella data permetterebbe infatti di far scattare l'aumento all'inizio del 2025 quando dagli attuali 12,75 euro la bolletta passerebbe a 14,05 euro mensili. Un incremento del 10 per cento che può venir modificato dal governo qualora giustificato da validi motivi economici. In Slovenia, il canone è rimasto invariato dal 2012 e anche perciò - come spiegato dal competente ministero - la RTV non è più in grado di garantire il funzionamento di sé stessa ovvero del più importante ente pubblico informativo e culturale del paese. "Senza mezzi finanziari adeguati la Radiotelevisione non può svolgere il suo ruolo primario sia nella libera formazione dell'opinione pubblica che nel garantire il diritto costituzionale all' informazione" rilevano ancora i responsabili del dicastero e ricordando che il legislatore con normative e decisioni adeguate deve assicurare indipendenza finanziaria e autonomia dei programmi e dell'organizzazione interna. Il ministero alla cultura sottolinea inoltre che "nell'ambito del servizio pubblico, la RTV produce, diffonde e archivia programmi televisivi e radiofonici nonché contenuti digitali per le comunità nazionali autoctone italiana ed ungherese e per la comunità rom". Va detto che il Consiglio della RTV chiede da tempo l'aumento del canone; lo ha fatto anche a giugno quando ha sollecitato di adeguarlo all' inflazione. Nell' occasione, era stato puntato il dito contro l'attuale sistema di finanziamento che in 12 anni avrebbe contribuito a destabilizzare l'ente. Parole recepite dal premier Golob che constatando come "assicurare più mezzi non risolve i problemi" aveva chiesto alla dirigenza RTV l' elaborazione di un Programma di sviluppo e di un Piano sostenibile a lungo termine.
(lpa)