Una delegazione di Amnesty aveva effettuato una serie di controlli tra il 26 e il 28 di giugno nella località bosniaca di Velika Kladuša, dalle testimonianze raccolte è emerso che 51 persone che hanno richiesto asilo in Slovenia sono state rispedite in Croazia. Il segretario di stato al Ministero degli interni, Boštjan Šefic, respinge le accuse mosse da Amnesty International sul respingimento forzato dei migranti. Amnesty sostiene infatti che le autorità slovene molto spesso limitavano la possibilità di accedere all'asilo e attuavano respingimenti coercitivi. E' del tutto infondata l'accusa mossa da Amnesty International Slovenia la quale sostiene che è praticamente impossibile ottenere la tutela internazionale, dice Šefic, sottolineando che le persone che stanno accusando la Slovenia non sono mai entrate nel paese e non hanno nemmeno richiesto alcuna forma di tutela internazionale. Solamente nella prima metà di luglio i richiedenti asilo sono stati 159, dice Šefic, precisando che le persone intenzionate a fare domanda d'asilo vengono ospitate negli appositi centri. La gran parte di queste persone, precisa Šefic, abbandonano i centri dopo pochi mesi per andare in altri paesi europei, si tratta spesso di persone prive di status che vengono intercettate dalle forze dell'ordine e in base agli accordi internazionali rispedite nei paesi dai quali sono venute.