Chiudiamo l'anno in positivo, ha esordito il direttore dell'acquedotto Martin Pregelj, nonostante le spese non previste di circa 800 mila euro, che abbiamo dovuto sostenere in seguito all'incidente ferroviario dello scorso giugno, quando a causa dello sversamento nel suolo di una grossa quantità di cherosene, è stato sfiorato il disastro ambientale. Il combustibile avrebbe potuto contaminare le falde acquifere del Risano, mettendo così in ginocchio l'approvvigionamento idrico di tutta la regione costiera; l'azienda sta facendo di tutto, ancora il direttore, affinchè nelle case degli utenti arrivi acqua quanto più limpida e cristallina.
La situazione, dopo lo sversamento, continua a venir costantemente monitorata, anche dopo sei mesi i controlli delle acque vengono fatti ogni quattro ore ogni giorno alla sorgente del fiume.
Per quanto riguarda le spese, ancora nessun accordo con le Ferrovie slovene che hanno causato indirettamente l'incidente; il rovesciamento delle cisterne con 10 mila litri di cherosene è stata dovuto alla rottura di un binario. Anche nel 2020 si continuerà ad investire nell'infrastruttura per diminuire le perdite e la dispersione idrica. Oltre a ricordare l'85esimo anniversario dell'azienda pubblica che rifornisce d'acqua potabile tutta l'Istria slovena si continuerà a cercare una fonte alternativa per risolvere il problema dell'approvvigionamento idrico nella fascia costiera, individuato in accordo con i sindaci, il bacino idrico di Malni. (ld)