Foto: MMC
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La legge sull'assistenza a lungo termine prevede l'istituzione di punti di accesso nei centri per i servizi sociali, dove verrà valutata l'ammissibilità all'assistenza. A partire dal 1° luglio, lavoratori, datori di lavoro e pensionati cominceranno a versare contributi per questa assicurazione, con l'1% della retribuzione lorda o della pensione netta, e il 2% per coloro che sono contemporaneamente lavoratori e datori di lavoro. Il primo diritto introdotto riguarda l'assistenza a un familiare, mentre nei mesi successivi saranno disponibili diritti per l'assistenza a domicilio, elettronica e per il mantenimento dell'autosufficienza. Dal 1° dicembre, si attiveranno anche diritti per l'assistenza a lungo termine in istituto, diurna e contributi economici. Il sistema di assicurazione sociale per l'assistenza entrerà ufficialmente in vigore il 1° luglio. Il Ministero per il Futuro Solidale ha previsto misure temporanee per migliorare le condizioni lavorative che verranno implementate dalla prevista riforma salariale nel settore sanitario, con aumenti di stipendio e investimenti nelle case di riposo. Nel 2024 sono stati stanziati 19,3 milioni di euro, con una previsione di 41 milioni per l'anno successivo. Sono stati inaugurati 11 nuovi edifici e sono previsti altri 17 progetti futuri. I punti di accesso nei centri per i servizi sociali sono già operativi per la presentazione delle domande, con la valutazione dell'assistenza a lungo termine che verrà effettuata in questi punti. In caso di carenza di personale, sarà possibile ricevere un indennizzo economico che varierà tra 90 e 500 euro al mese. Nonostante i cambiamenti nel quadro giuridico e nel finanziamento, non sono previsti cambiamenti sostanziali nei diritti, sebbene la transizione possa essere complessa. Il Ministero teme però che i centri per i servizi sociali possano essere sovraccarichi, con un'attesa prolungata per le decisioni e la possibilità di non ricevere il servizio a causa della carenza di personale.

Corrado Cimador