E' salito a 31 il numero dei contagiati in Slovenia. Al momento sono stati presi oltre 1600 campioni, in serata dovrebbe essere noto anche l'esito di altre centinaia di test.
Sono ancora in via di definizione le misure che verranno prese al confine con l'Italia dove verranno istituiti punti di controllo ad hoc in conformità con la legge sulle malattie infettive. I controlli potrebbero scattare domani. Non ancora partita nemmeno la misurazione della temperatura corporea ai passeggeri che atterrano all'aereoporto di Lubiana. Il provvedimento verrà definito in serata. Per limitare la diffusione del virus è stato bloccato il traffico aereo proveniente da Italia, Iran, Corea del Sud e Cina. Operativi, invece, i provvedimenti per evitare gli assembramenti. Sono esclusi i centri commerciali, le feste private, i matrimoni, i funerali e le funzioni religiose.
Presi d'assalto, intanto, i centralini messi a disposizione per fornire informazioni ai pazienti. La raccomandazione resta sempre la stessa. Non andare direttamente dal medico o al pronto soccorso, ma chiamare e seguire le indicazioni. Se la linea è occupata bisogna armarsi di pazienza e insistere. Per coloro che contravverranno alle regole sono possibili anche multe. Tra breve dovrebbe essere distribuito con la posta un opuscolo che conterrà tutte le informazioni del caso sul coronavirus.
Al momento sono allo studio provvedimenti per garantire alle persone messe in quarantena, ed impossibilitate di lavorare da casa, di poter ottenere un adeguato indenizzo, per ora percepirebbero solo metà dello stipendio, il governo sta per approvare una norma che consentirà di adeguarlo praticamente alla normale indennità per la malattia.
Tutti i contagiati in Slovenia si sono infettati all'estero o sono stati contagiati da persone che hanno contratto il virus all'estero. Non preoccupante per ora lo stato dei malati. Nessuno è in terapia intensiva ed oggi cinque persone verranno rispedite a casa.
Le autorità stanno cencando di porre un freno alla diffusione dei dati sui malati ed alla loro stigmatizzazione. Da alcuni giorni le informazioni fornite sono molto meno dettagliate e l'invito è quello a rispetare la privacy, cosa non sempre facile in un paese piccolo come la Slovenia dove praticamente tutti si conoscono.
Stefano Lusa