Sono cambiati governi, ministri e direttori responsabili, ma anche gli amministratori delegati dell’investitore privato 2TDK si sono alternati sul progetto del secondo binario della linea Divaccia-Capodistria. Solo noi, come Consiglio della società civile per il controllo sull'attuazione del progetto, siamo rimasti vicino all’opera infrastrutturale che il governo considera strategica, ma solo sulla carta.
Parte da questi presupposti la posizione dei rappresentati del Consiglio che hanno presentato oggi nella sala stampa del ministero della Pubblica Amministrazione le loro considerazioni e osservazioni sul progetto, dati alla mano. Sono già oltre 300 i giorni di ritardo accumulati rispetto ai 1900 inizialmente programmati, e inevitabilmente anche i costi sono cresciuti in maniera immotivata, più che incontrollata. Al netto dell’inflazione che secondo loro va ammortizzata, intorno al 7% su base annua secondo gli ultimi dati ufficiali, il Consiglio della società civile ha voluto mettere in evidenza le carenze gestionali che, giocoforza, hanno ricadute sui costi, cresciuti del 20% secondo le loro stime. In particolare l’attenzione è stata rivolta sia a riserve di capitale che non hanno più ragione di essere, come ad esempio la voce di costo che riguarda le ricerche geologiche, sia stime di spesa per varie ed eventuali che condizionano l’accantonamento di circa un miliardo di euro. Voci che il Consiglio ritiene siano dettate solo da interessi privati, che vanno oltre il progetto in sé. Poca chiarezza anche sui finanziamenti europei a fondo perduto, che negli anni sono passati da poco più di 240 a 288 milioni di euro. Oltre alla tempistica e alla parte finanziaria, anche l’aspetto tecnico-ambientale preoccupa i rappresentanti della società civile. Secondo loro, infatti, il senso di percorrenza del traffico merci potrebbe avere risvolti negativi sull’unica fonte di approvvigionamento idrico del capodistriano. E manca del tutto l’armonizzazione del traffico in futuro - si parla di 219 treni al giorno quando il progetto sarà a regime - con lo snodo ferroviario di Lubiana. In breve, secondo il Consiglio della società civile è necessario rivedere il progetto con parametri più realistici.
Valerio Fabbri
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