Entra in vigore la regolamentazione dei carburanti fuori dalle autostrade, annunciata dal primo ministro Robert Golob la scorsa settimana. I nuovi prezzi, aumentati di quasi venti centesimi, rimarranno in vigore fino al 4 luglio. Per un litro di benzina a 95 ottani bisognerà pagare almeno 1,755 euro, per un litro di gasolio, invece, 1,848 euro.
Già dai giorni scorsi si sono registrate code ai distributori in prospettiva dei rincari. La richiesta è aumentata talmente tanto che i distributori hanno fatto fatica far fronte alle consegne, almeno secondo la versione ufficiale della Petrol e della OMV, visto che si sono verificati casi dove i clienti hanno usufruito dei distributori che dovevano essere vuoti, riempendo comunque il serbatoio della propria vettura.
Anche il ministro dell’economia, Matjaž Han, ha rilevato che si è trattato di disguidi logistici, inviando comunque sul campo spettori di mercato per verificare il rispetto delle normative vigenti, delle scorte e dei possibili distributori furbetti. Ricordiamo che la regolamentazione in vigore dall’11 maggio al 21 giugno aveva fissato il tetto massimo a 1,560 euro per la benzina e 1,668 euro per il gasolio. Nonostante i rincari, i prezzi dei carburanti in Slovenia rimangono inferiori a quelli dei paesi circostanti. In Italia si parte da 2,148 euro per la benzina e 2,092 per il diesel, mentre in Ungheria un litro di benzina costa 2,09 euro, un litro di gasolio 2,2, i residenti, però, beneficiano di una riduzione e pagano 480 fiorini, ossia 1,20 euro, per un litro di carburante. Simile la situazione in Croazia, da martedì 21 giugno per un litro di benzina bisognerà pagare 1,87 euro, per il gasolio 1,81.