Peter Pišek, presidente della sezione per i trasporti presso la Camera dell'artigianato e dell'imprenditoria, ha presentato le sfide che devono affrontare gli autotrasportatori. "Desidero risolvere i problemi con il dialogo. La risposta però non è quella che avremmo voluto. Abbiamo il Porto di Capodistria, non abbiamo però le infrastrutture", ha detto Pišek. "Abbiamo una posizione geostrategica ottima, ma non abbiamo parcheggi, non abbiamo il terzo asse di sviluppo stradale, non abbiamo centri logistici. Gestiamo il transito attraverso la Slovenia, ma non ne ricaviamo nulla. Dobbiamo fare di più e ci aspettiamo il sostegno del Ministero delle Infrastrutture", ha precisato.
"Tutti parliamo di transizione verde, ma non abbiamo una strategia chiara che deve essere preparata con priorità". Pišek si aspetta anche i necessari finanziamenti statali. Ha poi sottolineato la proposta del settore di avere un permesso di lavoro fiduciario in Slovenia, per una forte mancanza di personale. "Questo premetterebbe di impiegare nuovi lavoratori più velocemente". Il ministro delle Infrastrutture, Alenka Bratušek, però ha dei dubbi a riguardo: questi lavoratori potrebbero poi decidere di andare avanti in Germania.
Numerose le critiche soprattutto sulla costruzione troppo lenta del terzo asse di sviluppo stradale che però, secondo il ministro, non può essere realizzato più velocemente: "Si tratta di progetti impegnativi", ha spiegato. "Potremmo portare qua i cinesi e finirebbero i lavori molto rapidamente, ma il settore edilizio della vostra Camera dell'artigianato e dell'imprenditoria sarebbe molto arrabbiato. Nel marzo del 2024 tutti i tratti tra Velenje e Slovenj Gradec saranno in costruzione. Ho paura che abbiamo pianificato più progetti di quanti le aziende slovene possano portare a termine", ha detto ancora Bratušek.
Secondo le sue parole, lo Stato chiederà alle aziende sanzioni più elevate per i ritardi, ma prima della primavera del 2028 il tratto non sarà completo. "Non farò promesse che non posso mantenere", ha sottolineato.