La Commissione nazionalità, dopo un lungo e articolato dibattito al quale hanno partecipato anche i rappresentanti governativi, gli amministratori locali e le istituzioni della minoranza italiana, ha accolto due delibere in cui esorta il Governo a collaborare maggiormente con le comunità autoctone per migliorare il bilinguismo nelle aree di insediamento storico delle due minoranze e dove le due lingue italiana e ungherese sono ufficiali. Propone inoltre all'esecutivo e alle altre autorità competenti di svolgere un esercizio di controllo sull'applicazione del bilinguismo più coerente e sistematico e alle comunità nazionali di usare la lingua madre nelle procedure amministrative. Negli ultimi anni sono stati fatti dei grandi passi in avanti hanno ribadito dal Ministero della pubblica amministrazione, è stato prodotto anche un documento, un prontuario contenente tutte le normative, decreti, raccomandazioni per gli uffici pubblici in tema di diritti linguistici. Lodato da più parti il lavoro fatto dall'amministrazione pubblica digitale. Interveniamo sulla base delle segnalazioni, ha ribadito Peter Pogačar del Ministero della funzione pubblica, dopo il 2015 sono state 1 o 2 all'anno.
D'altro canto le Unità amministraive hanno lamentato, in qualche caso, la mancanza di interveti concreti, come ad esempio il rilasco di formulari bilingui da parte dei vari ministeri. La normativa va indubbiamente implementata è stato ripetuto da più parti, come la percezione della componente minoritaria e della sua lingua e cultura sul territorio nazionalmente misto. Uno dei problemi più sentiti sul territorio è la conoscenza, spesso insufficente, della lingua italiana da parte dei funzionari pubblici, ma anche come lingua insegnata nelle scuole della maggioranza. Anche gli appartenenti alle comunità nazionali devono fare la loro parte , usando la loro lingua madre nei procedimenti pubblici. Il deputato al seggio specifico Felice Žiža, vicepresidente della Commissione che ha coordinato la riunione capodistriana. "E' stato un dibattito positivo dove è emerso che ci stiamo orientando verso una possibile ulteriore soluzione dei problemi che riguardano l'attuazione del bilinguismo sul nostro terriotorio. Al Governo il compito e la responsabilità di vigilare, attraverso i vari uffici l'attuazione del bilinguismo, lavorare a collaborare in stretto contatto con le comunità nazionali italiana e ungherese."
Nel corso dei lavori, aperti con il saluto del sindaco di Capodistria Aleš Bržan, sono intervenuti gli esponenti della Cni sul territoiro, il vicesindaco di Capodistria Mario Steffè, il presidente della CAN Costiera Alberto Scheriani e il presidente di Unione Italiana Maurizio Tremul. I lavori della Commissione si sono svolti in lingua italiana e slovena con la traduzione simultanea.
I membri della Commissione hanno avuto poi modo di visitare la sede della CAN Costiera, il Centro Combi e il nostro centro radiotelevisivo. (ld)