Gli aventi diritto decideranno chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica che andrà a sostituire Borut Pahor, il sesto Presidente in carica dal 2012. I candidati in lizza sono sette cinque quelli che hanno inoltrato la candidatura con il supporto dei partiti politici mentre i restanti due con il sostegno degli elettori. Durante i confronti e i comizi i temi affrontati dai candidati sono stati quelli della figura del Presidente della Repubblica, qui spesso i candidati hanno commentato il lavoro svolto dal loro predecessore, i temi di politica estera con al centro il conflitto Russo-Ucraino, i rincari energetici che ne derivano, temi legati all’approvazione del Codice di famiglia e altri. Durante le interviste realizzate oltre ai sopracitati temi d’attualità abbiamo deciso di interpellare i candidati su argomenti a noi vicini come il rapporto con le minoranze, Ripercorrendo l’ordine con il quale appariranno i candidati sulle schede con il numero uno troviamo Milan Brglez candidato degli Sd e del Movimento Libertà del premier Robert Golob, a seguire Anže Logar appoggiato dal Partito Democratico, Janez Cigler Kralj di Nuova Slovenia, Miha Kordiš del Partito Levica-Sinistra, Nataš Pirc Musar la quale candidatura è stata inoltrata da un gruppo di elettori, Vladimir Prebilič dal partito Vesna e da un gruppo di elettori e infine Sabina Senčar dal partito Resni.ca e da un gruppo di lettori la quale apparirà sulla scheda con il numero 7.
Milan Brglez, eurodeputato, con un Dottorato in relazioni internazionali ha detto che ha deciso di candidarsi alla massima carica dello stato perché crede di essere in grado di unire i cittadini e di rappresentare con successo la Slovenia a livello internazionale, il suo programma sintetizzato in cinque punti in sostanza prevede una maggiore collaborazione, la tutela dello stato di diritto, la promozione del dialogo sociale, migliorare l’immagine a livello internazionale della Slovenia, costruire un clima di solidarietà.
Ma come vede la minoranza italiana in Slovenia
Milan Brglez:"Quella italiana è una delle minoranze che gode di uno status costituzionale. Vorrei sottolineare l’aspetto dell’autonomia, la Slovenia ha in effetti dei problemi, ovvero non ha fatto il punto della situazione con tutte le realtà minoritarie, ma quella ungherese e italiana sono due categorie costituzionali e sicuramente io non mi permetterei mai di andare contro questo dato di fatto e desidererei che ogni possibili modifiche, elettorali o altre, vadano comunque a tutelare l’autonomia delle minoranze e che questi aspetti non vengano tutelati solamente dalla legge, quella slovena è esemplare, ma anche nel quotidiano".

Dionizij Botter

Foto: BoBo
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