Il mini vertice a 16 non ha dato risultati ecclatanti ed ha registrato posizioni diverse tra i paesi membri, e non credo, ancora Cerar, che si possa arrivare ad un accordo nemmeno al prossimo Consiglio Europeo. Sulla proposta di creare delle piattaforme regionali per i migranti ai margini dell'Europa Cerar si è detto possibilista, ma non senza il coinvolgimento delle organizzazioni internazionali e in armonia con il diritto internazionale.
Per il leader del partito democratico Janez Janša a livello europeo di stanno proponendo delle misure che il suo partito aveva avanzato già 3 anni fa e che il nocciolo del problema sta nel fatto che non si fanno distinzioni tra profughi e migranti economici, che sono la maggioranza. Secondo Janša l'Europa sta rispondendo con troppa lentezza ai problemi che sono urgenti.
Cerar ha rilevato che l'Europa sta cercando delle soluzioni per rafforzare i controlli ai confini esterni dell'Unione in collaborazione non solo con i paesi da cui i migranti provengono ma anche quelli in transito, facendo l'esempio della Bosnia Erzegovina. La Slovenia controlla in maniera efficace il confine esterno dell'Unione, ha ribadito Cerar che ha definito superflui i controlli sul confine con l'Austria ed ha auspicato l'ingresso della Croazia nell'area Schengen a patto che Zagabria rispetti le condizioni per aderirvi. (ld)