"Siamo veramente liberi solo quando riconosciamo l'uomo nell'uomo, quando ci rendiamo conto che dietro ogni persona c'è un essere umano con il quale dialogare e riconoscersi anche quando siamo su posizioni differenti." La seconda carica dello Stato, Urška Klakočar Zupančič, ha utilizzato queste parole durante la cerimonia per celebrare la Giornata della Resistenza contro l'occupatore, andata in scena ieri sera nella scuola elelmntare Kajuh di Šoštanj, località scelta per ricordare l'eroe partigiano che lì ebbe i natali come Karel Destovnik, morto ad appena 21 anni da eroe della Resistenza slovena. E i versi utilizzati dalla presidente del parlamento sono ripresi proprio da una poesia di Kajuh, cui il governo ha deciso di dedicare questo anno.
Alla presenza del capo di Stato, Nataša Pirc Musar, e delle massime cariche istituzionali e governative, pur con l'assenza evidente del primo ministro, Robert Golob, Klakočar Zupančič ha ricordato l'epopea del Fronte di Liberazione come passaggio fondamentale e fondante per la nazione slovena. Non solo per lo spirito di ribellione che ha permesso di vincere gli occupanti e restituire una Slovenia unita, ma anche come passaggio cruciale per creare uno spirito di collaborazione fra persone con opinioni politiche diverse, eppure unite da uno stesso obiettivo. Questo è stato possibile solo grazie alla capacità dei combattenti di riconoscere l'essere umano nel proprio vicino.
Al discorso è seguita la parte artistica e musicale delle celebrazioni, affidate al regista e sceneggiatore Tomaž Letnar, che ha dato vita a una selezione di canzoni di Kajuh la cui narrativa drammatica, per lo più interpretata da giovani attori sloveni, si basava su storie personali in circostanze storiche reali. Un modo per superare le interpretazioni ideologiche della storia e riportarla a un livello personale e senza tempo.
Valerio Fabbri