Una presa di contatti per verificare e sviluppare le possibilità di collaborazione in campo spaziale fra Italia e Slovenia: è lo scopo della visita in Slovenia del presidente dell’Agenzia Spaziale italiana Giorgio Saccoccia, che fra oggi e domani incontrerà imprenditori ed esponenti del governo per pianificare possibili sinergie.
I rapporti fra la Slovenia e l’Italia in campo spaziale erano iniziati nel 2021, quando era stato siglato un protocollo fra l’Agenzia Spaziale Italiana e il ministero dello Sviluppo Economico e della Tecnologia, che aveva ha portato alla costituzione di un Comitato direttivo congiunto. Finora però c’erano state solo riunioni online a causa della pandemia, e le due giornate, (oggi c’è stato un simposio sul tema organizzato dall’ICE di Lubiana, sotto l’egida dell’Ambasciata d’Italia in Slovenia, presso la Facoltà di Ingegneria e Informatica dell’Università di Maribor, domani sarà la volta degli incontri fra responsabili dell’ASI e il governo sloveno) puntano a fare un passo in avanti nella collaborazione in campo spaziale, come conferma il presidente dell’Agenzia Spaziale Italina Giorgio Saccoccia, che guida la delegazione di rappresentanti delle imprese italiane che operano nel settore spaziale, e che incontrerà domani il ministro, Ministro dello Sviluppo Economico e della Tecnologia Matjaž Han.
“Le attività spaziali sono frutto di collaborazione internazionale – spiega -, lo spazio è un importante strumento di diplomazia e quindi l'idea di questo incontro fa seguito altri contatti importanti che sono avvenuti in passato, proprio con l'idea di alimentare e cercare di spingere le collaborazioni, soprattutto fra l’industria italiana e l’industria slovena. Ci sono interessi comuni nel settore spaziale su alcuni settori di applicazione: l’Italia ha una filiera molto ampia e complessa e siamo convinti che ci possa essere l'opportunità per identificare degli interessi che si sovrappongono a quelli dell'industria slovena. Parliamo di un paese molto vicino all’Italia, per cui è giusto che si alimentino questa amicizia e questa collaborazione anche in capo spaziale”.
“In generale – aggiunge – l’interesse verso lo spazio sta crescendo e si sta evolvendo: lo spazio un tempo era un tema riservato a pochi, che avevano interesse fortemente tecnico o più visionario, adesso invece si parla di spazio un po' in tutti gli ambienti, c'è molta più comprensione dell'utilità dello spazio per la vita di tutti i giorni, per sviluppare servizi che rendono più facile la vita per i cittadini e soprattutto in alcuni casi rendono anche possibile lo sviluppo di servizi di sicurezza e di crescita per l'economia”.
Proprio l’ateneo di Maribor è un centro di eccellenza in capo spaziale: nei laboratori dell’università in cui sono progettati i nanosatelliti Nemo HD e TRISAT che hanno già preso parte, insieme all’Italia, a due missioni dell’Agenzia spaziale europea, alla quale la Slovenia è associata a partire dal 2016.
Alessandro Martegani