Sono sempre di più in Slovenia i cittadini che si rivolgono ai centri di assistenza sociale non riuscendo a far fronte alle spese obbligate, come pagamento delle bollette e altri costi di gestione familiare, oltre alle difficoltà per le spese quotidiane, in primo luogo per i generi alimentari. Un fenomeno che colpisce una fascia sempre più ampia della popolazione a basso reddito, con un incremento esponenziale rispetto allo scorso anno a causa della crisi energetica e alimentare, e aggravata dall'alta inflazione. Testimonianze di persone che percepiscono un salario minimo e non riescono ad arrivare a fine mese e che per questo motivo sono costrette a rivolgersi come detto ai centri di assistenza sociale o alla Karitas. Sarà questo uno dei problemi più urgenti che il governo dovrà affrontare al rientro dal breve periodo di ferie, agendo su un doppio fronte: caro energia per il quale ha già varato provvedimenti che verranno a breve esaminati dal parlamento, come la riduzione dell'IVA per tutti gli utenti nel comparto energetico, e appunto crisi alimentare. Il premier, Robert Golob, ha annunciato interventi per alleviare le conseguenze dei rincari dei generi alimentari, soprattutto quelli di prima necessità, che colpiscono principalmente e duramente i nuclei familiari a basso reddito. Si partirà con una regolamentazione mirata, monitorando i prezzi dei generi alimentari di base; i primi effetti, inclusi quelli sull'inflazione, dovrebbero essere visibili già a settembre. Ad ottobre se necessario seguiranno provvedimenti aggiuntivi. A suo tempo il governo ha annunciato misure a tutela della fascia di popolazione più minacciata dalla crisi, come indennità una tantum per coprire la differenza tra reddito e soglia di rischio povertà. Intanto già questa settimana il governo dovrebbe avere a disposizione i dati su quanti dovrebbero poter contare su una indennità alla voce caro energia, inclusi l'ammontare e le modalità di versamento. Dovrebbero beneficiarne circa 50 mila nuclei familiari.
Delio Dessardo