Il comune di Capodistria manterrà una posizione neutra nella campagna referendaria, non essendo tra i promotori della consultazione, ha detto il primo cittadino Aleš Bržan. Il decreto sul piano regolatore dell'area interessata di proprietà privata, si tratta di un lotto di terra in via Ferrara, zona che si trova tra la stazione e il centro città, è stato accolto dal consiglio comunale lo scorso 23 giugno.
In accordo con gli investitori nell'area sorgerebbe un nuovo complesso residenziale con 300-400 appartamenti e il 40% di spazi verdi. Anche secondo le stime dell'Istituto nazionale di urbanistica, ha continuato Bržan, nel comune di Capodistria c'è una grande carenza di alloggi, motivando la decisone di sostenere nuovi progetti edilizi, d'altro canto verranno realizzati, ha continuato, nuovi spazi verdi urbani, per una sperficie di 30 mila metri quadri a partire dal parco in centro città sopra il nuovo garage Belvedere oppure il parco urbano costiero. Che Capodistria sia diventata anche una meta turistica, a dispetto di chi sostiene il contrario, lo dicono anche i numeri, in questa stagione estiva, ha sottolineato Bržan, sono stati superati tutti i record per quanto riguarda gli arrivi, circa 64 mila, e pernottamenti, 191 mila. Il comune, ha ricordato, sta lavorando su tutta una serie di progetti infrastrutturali e edilizi e realizzando quelli accolti dal bilancio partecipativo, nonostante le difficoltà e i ritardi dovuti al covid, ha detto il responsabile dell ufficio imvestimenti del comune Petar Ziraldo.
Il referendum abrogativo si terrà il 10 ottobre, sono 6 i promotori, tra cui l'iniziativa civica Parka ne damo (Sul parco non cediamo) sostenuta dall'ex sindaco di Capodistria Boris Popovič impegnato in prima persona nella campagna sui social. La consultazione passa se si raggiunge il quorum del 20% e se si esprime a favore il 20% degli aventi diritto, circa 8mila 500 elettori.