Non c'è stata alcuna sorpresa per la massima carica del neonato partito centrista. L'ex ministro Erjavec è stato votato all'unanimità presidente del partito, anche perché era il candidato unico di "Fiducia" (Zaupanje), la nuova forza politica che ha già messo in chiaro di voler prendere a spallate il governo.
Secondo Erjavec è necessario invertire la rotta della politica slovena, e per farlo servono mani esperte e gente in grado di riconoscere le criticità del momento per portare la Slovenia verso il futuro. Uno dei mantra rilanciati durante il congresso è il ritardo rispetto a paesi quali le repubbliche baltiche o la Slovacchia, che al momento dell'indipendenza avevano indicatori economici e sociali ben distanti da quelli sloveni. A distanza di oltre 30 anni la prospettiva si è capovolta, per questo Erjavec ha chiamato a raccolta ex ministri e funzionari pubblici che hanno l'esperienza necessaria per risollevare la Slovenia.
Di tutti i partiti politici invitati solo i Socialdemocratici hanno risposto presente. Una stoccata Erjavec l'ha riservata al premier Golob, rilanciando con la sua celebre battutta di qualche anno fa, quando disse "volto nuovo, nuovo errore", in riferimento alle nuove formazioni politiche che spuntano poco prima delle elezioni per poi tornare nelle retrovie. Di qui un appello alla vecchia guardia, per ripristinare la fiducia nel lavoro della politica e delle istituzioni statali. Perché, ha detto in un crescendo di accuse, questo governo in realtà è morto. Una sorta di prima chiamata alle urne da parte di un partito che non siede in parlamento eppure guidato da un politico di lungo corso, che punta a raccogliere almeno una ventina di deputati. Non resta che aspettare con fiducia il prossimo appuntamento elettorale.
Valerio Fabbri