Foto: MMC RTV SLO/Miloš Ojdanić
Foto: MMC RTV SLO/Miloš Ojdanić

Nella sala congressi del ministero è stata organizzata una lunga giornata di consultazione aperta al pubblico per elaborare una strategia in materia di immigrazione, con la partecipazione dei dirigenti inter-ministeriali coinvolti nel progetto.
La discussione è stata strutturata in quattro sessioni, una per ogni obiettivo strategico. Nel panel di apertura dedicato alla tutela della vita e della dignità dei migranti, gli interventi hanno messo in evidenza l'importanza della cooperazione allo sviluppo e degli sforzi per una migrazione ordinata, sicura e legale. Come ha detto Matej Torkar, direttore generale della direzione per la migrazione del Ministero dell'Istruzione e della Cultura, parlare di prevenzione è irrilevante, perché le migrazioni sono un dato di fatto e vanno gestite in modo ordinato, ma per farlo è fondamentale il contesto europeo. Da par suo, la Slovenia può incidere continuando a lavorare all'integrazione dei paesi Balcani occidentali, anche rinforzando la collaborazione con le forze di polizia regionali. Nella seconda sessione si è parlato di cooperazione allo sviluppo con i paesi di provenienza, in particolare con l’obiettivo di stabilizzare le aree di provenienza dei migranti. Secondo i dati citati da Edvin Skrt, del ministero degli Esteri, i fondi destinati ai paesi in via di sviluppo sono inferiori rispetto alle rimesse dei migranti verso i paesi d’origine, pari a circa 630 miliardi di dollari nel 2022, un modo per sottolineare che la questione non è solo quantitativa, ma qualitativa, e quindi come vengono utilizzati i fondi. Nelle altre due sessioni si è parlato anche di tutela della vita e della dignità delle persone costrette a migrare, nonché di questioni più strettamente legate alla sicurezza, dei migranti così come dei paesi di destinazione. Attesa nei prossimi mesi la strategia del governo.
Valerio Fabbri