Foto: Reuters
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Il numero dei contagi da coronavirus ha ripreso a salire, presumibilmente a seguito dei numerosi convivi organizzati durante le festività natalizie e della rapida diffusione della variante del virus Omicron. "Resta un'incognita, come l'aumento dei casi inciderà sulle strutture sanitarie, tutto dipenderà dalla gravità delle infezioni scaturite dalla variante sudafricana" - ha riferito, Matjaž Leskovar, dell'Istituto Jožef Stefan. "Bisogna proseguire, in modo coerente, a verificare il rispetto dei criteri GVT (guarito, vaccinato, testato) e tutte le altre misure per il contenimento della diffusione dell'epidemia, in quanto nonostante un decorso più mite della malattia, con il nuovo ceppo, rischiamo che gli ospedali vengano inondati da pazienti covid - ha esortato Leskovar - e aggiunto - la misura più efficace per contrastare l'epidemia è il vaccino, che riduce significativamente la probabilità di riscontrare l'infezione e un decorso più grave della malattia. Non è una considerazione empirica, il vaccino riduce le ospedalizzazioni e il rischio di essere ospedalizzati. Secondo l'analisi compiuta dal professor Leskovar, un infetto può contagiare in media 1,5 persone, ciò significa che una persona infetta in media può trasmettere il virus a più di un suo simile.
A seguito dell'aumento dei casi di contagio da coronavirus tra i giovani e i giovanissimi, giorni fa, Roman Jerala, dell'Istituto di chimica di Lubiana, aveva dichiarato che si dovrebbe prendere in considerazione la chiusura delle scuole per almeno una settimana dopo l'anno nuovo. Tesi ieri respinta da Mateja Logar, a capo del gruppo consultivo per il Covid-19. "Le misure in atto negli Istituti, come l'uso della mascherina protettiva, l'esecuzione dei test fai da te, tre volte alla settimana, sono sufficienti per monitorare la situazione" - ha detto. Il gruppo di esperti, quindi, non considera di chiudere le scuole. "Farlo - ha proseguito Logar - sarebbe privo di etica ed estremamente immorale, tenuto conto che bar e ristoranti restano operativi. Le scuole - ha concluso - chiuderanno solo nel caso la situazione epidemiologica dovesse aggravarsi ulteriormente".


Corrado Cimador