Siamo nel mezzo di una drammatica crisi sanitaria, economica e sociale indotta dalla pandemia COVID-19, probabilmente una delle peggiori nella storia dell'umanità. In Slovenia, le conseguenze sociali generate dall’emergenza sanitaria sono serie. La povertà e in aumento e la rete della Croce Rossa della Slovenia e della Caritas, stanno offrendo un importante sostegno. Coloro che in passato erano poveri si ritrovano oggi ancor più deprivati, mentre chi si collocava appena al di sopra della soglia di povertà inizia a non disporre del necessario per vivere. La nuova ondata di Covid ha implementato ulteriormente la povertà, che si somma a quelle già note.
"Si stanno moltiplicando le disuguaglianze e le differenze sociali preesistenti" evidenzia Vesna Mikuž della Croce Rossa della Slovenia. Tra i nuovi volti ci sono giovani, adulti ma anche anziani soli, famiglie con minori, nuclei con disabili. Si tratta di persone che prima dell'emergenza, potevano contare magari su un impiego precario, stagionale o irregolare ma altresì piccoli commercianti, lavoratori autonomi, e persone che versavano già da tempo in uno stato di disoccupazione. Individui che non possono fare affidamento su eventuali risparmi che potrebbero aiutarli a non scivolare in uno stato di indigenza. La Croce Rossa denuncia che è in atto un incremento delle famiglie che sperimentano difficoltà materiali legate alla totale o parziale assenza di reddito. Difficoltà di risorse, che si manifestano anche nell’impossibilità di poter accedere alla strumentazione utile per la didattica a distanza dei figli, sia in termini di connessione wi-fi, che di apparecchiature come tablet o pc.
Il disagio determinato dalla pandemia, rileva la Caritas slovena non è solo di ordine materiale; alle fragilità economiche o occupazionali, si aggiunge anche un aumento delle problematiche familiari, in termini di conflittualità di coppia, violenza, difficoltà di accudimento di bambini piccoli o di familiari colpiti dalla disabilità. Condizioni che comportano un forte disagio psicologico e psichico, generano ansia, paura, senso di disorientamento e incertezza sul futuro. Una povertà quindi dalle mille sfaccettature. Alle Caritas spesso vengono chiesti beni e servizi materiali, cibo e beni di prima necessità, ma anche sussidi ed aiuti economici, a supporto della spesa o del pagamento di bollette e affitti. Ciò che tutte le organizzazioni umanitarie lamentano e la mancanza di un maggiore sostegno dello stato e alle fasce più vulnerabili.
Corrado Cimador