I bambini di famiglie disfunzionali, dove si applicano ruoli e modelli di comportamento troppo rigidi, o famiglie dove vengono praticati comportamenti dannosi, come l'umiliazione e il disprezzo, i componenti più fragili, appunto i bambini, prima dell'epidemia, trovavano spesso supporto presso il personale scolastico, negli amici. L'isolamento determinato dall'epidemia ha negato a questi bambini la possibilità di trovare un ambiente sicuro e le conseguenze della disfunzione della famiglia sulla loro salute mentale è aumentata notevolmente.
"Le famiglie in cui si vive nella paura, dove i membri più deboli sono costantemente sottoposti a violenze fisiche e psicologiche, dove l'autorevolezza viene sostituita da un'idea distorta di autorità che viene esercitata attraverso manifestazioni di rabbia, bisogno di controllo e aggressività, innescano gravi traumi per i bambini" - precisa la neuropsichiatra Hojka Gregorič Kumperščak del Centro Clinico Universitario di Maribor. "Ai bambini che risiedono in simili contesti l'epidemia Covid-19 ha negato l'opportunità di trovare riparo e conforto in altre strutture, infatti, la chiusura delle scuole e l'interruzione delle attività extrascolastiche ha peggiorato la loro situazione. Inoltre, con la chiusura degli ostelli per alunni e studenti, i bambini e i ragazzi di molte famiglie disfunzionali, sono ritornati alle loro case. Così" - secondo la neuropsichiatra - "nel nostro reparto trattiamo un numero maggiore di casi e sempre più complessi. I piccoli pazienti lamentano una moltitudine di disturbi che dobbiamo affrontare e curare prima di poterli affidare all'ambiente familiare. Molte famiglie disfunzionali poi sono attanagliate dallo stress, spesso a causa di una situazione economica precaria, e il reinserimento dei bambini è molto più difficile. Un certo numero lamenta gravi traumi, per cui, vengono affiancati da pediatri, operatori sociali e psicologi specializzati" - spiega Hojka Gregorič Kumperščak, e aggiunge - "Si tratta di un lavoro complesso che richiede spesso molto tempo. Pertanto, tanti bambini non tornano subito alla propria famiglia dopo il trattamento ma vengono ospitati nei centri di crisi o nei centri medici". Si tratta di strutture che, la neuropsichiatra, Gregorič Kumperščak, reputa - "Dovrebbero restare operative anche in piena crisi sanitaria".
La polizia slovena, nel corso del 2020, ha trattato un numero di reati, relativi a abbandoni o maltrattamenti di minori, compiuti da congiunti, superiore rispetto agli ultimi quattro anni. Ben 442 e 735 bambini sono stati vittime di violenza domestica. Lo scorso anno, inoltre, le autorità giudiziarie hanno emesso 981 ordinanze restrittive nei confronti di genitori o congiunti, a tutela di minori la cui età era inferiore ai sette anni.
Corrado Cimador