Se la Croazia domani dovesse superare la soglia dei 10 nuovi contagi ogni 100 mila abitanti, la Slovenia sarà costretta a togliere Zagabria dalla lista dei paesi sicuri. Il portavoce dell'esecutivo per l'emergenza Covid19 Jelko Kacin ha ribadito che non intende sconsigliare viaggi in Croazia, ma che il suo vuole essere un monito (vale per i paesi della zona "gialla"), un invito alla prudenza, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni, che a quanto pare, ha detto Kacin, non è minimamente toccata dalla questione coronavirus. Lo dimostrano i numerosi assembramenti, feste e raduni che si stanno svolgendo anche in Slovenia senza alcun rispetto delle norme anti-covid a partire dal distanziamento sociale.
Per Kacin la Croazia avrebbe sbagliato ad aprire completamente alla vita notturna, ai locali e discoteche, ai luoghi della movida estiva negli spazi chiusi e all'aperto senza alcuna restrizione, dove sono presenti numerosi turisti sloveni. Un gesto incomprensibile quello della Croazia, ha detto il portavoce, che ha chiesto al paese vicino di fare un passo indietro. In questi giorni ne hanno parlato telefonicamente i due primi ministri, Janša e Plenković. che potrebbero risentirsi anche oggi. La Slovenia si attende che la Croazia, ancora Kacin, adotti misure di restrittive per arginare la diffusione del coronavirus.
Chi rientra in Slovenia da un paese della lista "nera" deve restare obbligatoriamente in quarantena per 14 giorni. Kacin ha annunciato controlli più severi da parte di ispettorati e forze dell'ordine per quanto riguarda l'applicazione della quarantena a chi è stata già imposta. (ld)